Massimo Lovati è comparso davanti alla pm di Brescia, Claudia Moregola, dopo aver ricevuto un «invito come persona interessata» nell’ambito del fascicolo sulla presunta corruzione legata al caso Garlasco. L’ex avvocato di Andrea Sempio è stato ascoltato come testimone, chiamato a chiarire i contorni dei rapporti economici intercorsi con la famiglia del giovane, oggi nuovamente indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi.

Quattro ore di audizione e la conferma del denaro in nero

L’interrogatorio, durato circa quattro ore, ha portato Lovati a ribadire quanto sostenuto fin dall’inizio: la ricezione di somme in nero – circa 15mila euro – da Giuseppe Sempio per l’attività difensiva svolta tra dicembre 2016 e marzo 2017, periodo in cui il 37enne ottenne l’archiviazione. Un incarico condiviso con i colleghi Simone Grassi e Federico Soldani, entrambi sentiti il giorno precedente dalla Procura, che – secondo quanto riferito dallo stesso Lovati – avrebbero confermato la sua versione.

Lovati ha inoltre precisato che l’accesso dell’allora pool difensivo a documenti cruciali, tra cui l’esposto della madre di Stasi e le consulenze della difesa del condannato, risaliva già alla fine del 2016 e che tali atti erano «ampiamente circolati» e riportati dalla stampa.

Il nodo dell’accusa di corruzione

A Brescia sono attualmente indagati per corruzione l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti – che chiese l’archiviazione poi accolta dal gip – e Giuseppe Sempio, padre di Andrea. Il primo è accusato in qualità di presunto beneficiario, il secondo come ipotetico corruttore. La Procura intende verificare se i soldi versati ai legali fossero destinati anche a influenzare l’esito del procedimento del 2017. All’esterno del Palazzo di giustizia, termine dell’audizione, Lovati è stato accolto dal proprio difensore, l’avvocato Fabrizio Gallo, al quale ha confermato la linearità delle dichiarazioni rese.

Un nuovo fronte nell’inchiesta sul delitto di Garlasco

Le verifiche della Procura di Brescia si inseriscono nel più ampio riaccendersi dell’indagine sul delitto di Chiara Poggi, alla luce del nuovo incidente probatorio che ha rimesso al centro il nome di Andrea Sempio. Il capitolo sui presunti pagamenti illeciti promette ora di pesare sul quadro complessivo, aggiungendo un tassello alle dinamiche già complesse che accompagnano da anni il caso.