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Almasri
Il relatore della Giunta per le autorizzazioni della Camera, Federico Gianassi (Pd), ha chiuso la sua relazione chiedendo all’organo parlamentare di concedere l’autorizzazione a procedere nei confronti di tre esponenti del governo: il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
La richiesta è legata alla vicenda del generale libico Osama Njeem Almasri, arrestato a Torino il 19 gennaio scorso e rimpatriato in Libia due giorni dopo, nonostante su di lui pendesse un mandato della Corte penale internazionale (Cpi) per crimini di guerra. Il voto in Giunta è fissato per il 30 settembre. Successivamente, la decisione dovrà passare all’esame dell’Aula di Montecitorio.
Secondo il Tribunale dei ministri, la gestione del caso avrebbe impedito alla giustizia internazionale di agire. Viene ipotizzata a vario titolo la violazione di più reati: omissione di atti d’ufficio, concorso in favoreggiamento e peculato. Il rimpatrio di Almasri in Libia, sottolineano i giudici, si sarebbe tradotto in un ostacolo diretto all’operato della Cpi, che aveva richiesto la consegna del generale per processarlo.
La seduta della Giunta era stata convocata alle 8:30 del mattino, ma è stata sospesa per poi riprendere alle 14:30. «Si discuterà la proposta del relatore Gianassi di autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri e del sottosegretario», ha dichiarato il presidente della Giunta Devis Dori (Avs). Il dibattito si preannuncia acceso, anche per il peso politico dei soggetti coinvolti e per le possibili ripercussioni sugli equilibri istituzionali.
Le polemiche della maggioranza
A rendere ancora più incandescente il clima, le critiche di quattro capigruppo di maggioranza in Giunta – Dario Iaia (FdI), Laura Cavandoli (Lega), Pietro Pittalis (FI) e Saverio Romano (Noi moderati) – che accusano Dori di «anticipare alla stampa contenuti non ancora comunicati ai parlamentari». «È inaccettabile che il presidente abdichi al suo ruolo di garante super partes», hanno dichiarato in una nota congiunta, chiedendo «rispetto per il Parlamento e per i suoi organi». Il caso Almasri rischia così di trasformarsi in un banco di prova politico e giudiziario per il governo Meloni. Da un lato, la Giunta dovrà valutare le responsabilità dei ministri; dall’altro, resta l’ombra delle accuse della Cpi sul rispetto degli obblighi internazionali.