Ultimi giorni per iscriversi alla quarta edizione del Premio Letteratura per la Giustizia, il concorso letterario dedicato ai temi della giustizia, dei diritti e del carcere, promosso da Il Dubbio con la Fondazione dell’avvocatura italiana (Fai) e il Consiglio nazionale forense (Cnf).

Le candidature sono aperte fino al 10 gennaio: le opere – divise nelle categorie Romanzi, Racconti brevi e Poesie – potranno essere presentate entro la deadline seguendo le istruzioni pubblicate sul sito del Dubbio a questo link. La premiazione avrà luogo, come già nelle prime tre edizioni, durante il Salone del Libro di Torino, che si terrà dal 9 al 13 maggio 2024. Il nostro auspicio è che anche quest’anno avvocati e addetti ai lavori del mondo della giustizia trovino un piacevole sfogo creativo nella letteratura, partecipando di nuovo con entusiasmo all’iniziativa.

Fin dal suo esordio, infatti, il concorso ha ricevuto un’inaspettata ed entusiastica risposta da parte del pubblico: più di 250 opere sono state lette e selezionate dal Comitato di Giuria, tra romanzi, racconti brevi e poesie. Diversi e variegati sono stati i temi affrontati nelle opere presentate, che hanno attinto da storie di vita quotidiana e da esperienze a volte anche vissute in prima persona.

Il fil rouge è rimasto sempre l’attenzione per le tematiche legate al mondo della Giustizia, dei Diritti e delle Carceri: contenuti con cui Il Dubbio si confronta ogni giorno. Novità di questa edizione, un premio speciale istituito dalla Fai e pensato per selezionare l’opera che meglio avrà saputo raccontare una tematica verticale cara alla Fondazione, che per quest’anno è “l’errore giudiziario”. Un argomento di grande attualità, che tocca da vicino la vita degli avvocati, ma soprattutto quella dei privati cittadini. Tra le opere presentate dai concorrenti nelle tre categorie previste – romanzi, racconti e poesie – la giuria sceglierà a suo insindacabile giudizio l’opera dedicata ritenuta più meritevole tra quelle che affrontano questo specifico tema.

Il vicepresidente della Fai, l’avvocato Vittorio Minervini, ha voluto sottolineare l’importanza del tema aggiungendo: «La restrizione in carcere e la privazione della libertà, se in situazioni disumane, è una sanzione oltremodo afflittiva: inaccettabile se tutto ciò deriva da un errore del giudice, nel valutare la responsabilità dell’imputato».

Così come accaduto già nelle scorse edizioni, il concorso letterario continuerà ad essere organizzato con la collaborazione della Bertoni Editore, che ha già reso possibile l’editing e la pubblicazione dei primi tre romanzi vincitori: “Una vita come la tua”, di Domenico Tomassetti, “Malacriata” di Anna Vasquez e “Il Ministro” di Alfonso Sturchio.

A più di due anni dalla prima collaborazione, Jean Luc Bertoni, fondatore della casa editrice, continua a sostenere i concorrenti del concorso: «Da parte nostra, oltre che dare l’opportunità ai vincitori di pubblicare la propria opera, parteciperemo con alcuni dei nostri collaboratori al comitato di giuria tecnica e naturalmente sarà anche nostra premura dare risalto all’iniziativa, sia mentre è in atto il bando, sia successivamente, quando ci saranno momenti di presentazione, lancio e promozione» .