Il democratico-socialista Zohran Mamdani, 34 anni, è stato eletto sindaco di New York City, coronando un’ascesa politica senza precedenti. Deputato dell’assemblea statale fino a pochi mesi fa, Mamdani ha sconfitto l’ex governatore democratico Andrew Cuomo, candidato da indipendente, e il repubblicano Curtis Sliwa. Con questa vittoria, entrerà nella storia come primo sindaco musulmano della città, il primo di origine sud-asiatica, il primo nato in Africa e il più giovane sindaco newyorkese in oltre un secolo, quando entrerà in carica il 1° gennaio.

La sua elezione segna un punto di svolta per i Democratici, che vedono premiata la scelta di candidare figure più progressiste e radicate nei quartieri popolari. Mamdani, che si definisce “socialista democratico”, ha condotto una campagna centrata sull’accessibilità economica, i servizi pubblici e l’inclusione sociale. Con oltre 2 milioni di voti espressi, la città ha registrato la più alta affluenza alle urne in 50 anni. Cuomo, penalizzato dalle ombre del passato e dalle accuse di molestie che lo avevano costretto alle dimissioni nel 2021, non è riuscito a rimontare il divario.

Un programma radicale tra welfare urbano e giustizia sociale

Nato in Uganda e cresciuto a New York, Mamdani è diventato cittadino americano nel 2018. Il suo programma prevede asili nido e trasporti urbani gratuiti, supermercati pubblici e un Dipartimento per la Sicurezza della Comunità che sostituirebbe in parte l’intervento della polizia con operatori sociali e sanitari.

Una piattaforma ambiziosa che divide l’opinione pubblica: la governatrice democratica Kathy Hochul si è già detta contraria ad aumentare le tasse sui redditi alti per finanziare le misure. Mamdani, in passato critico verso la polizia di New York, ha definito l’NYPD “un’agenzia canaglia” ma si è poi scusato e ha annunciato che confermerà l’attuale commissario.

Le tensioni con Trump e le polemiche su Gaza

Durante la campagna, Mamdani è stato attaccato dai Repubblicani, incluso il presidente Donald Trump, che lo ha definito “comunista e pericoloso”. Le sue dure critiche contro Israele e le posizioni a favore della Palestina hanno alimentato controversie. Nel discorso della vittoria, il nuovo sindaco ha replicato: «New York rimarrà una città di immigrati, costruita e guidata dagli immigrati. Se qualcuno può mostrare alla nazione come sconfiggere Trump, è la città che lo ha visto nascere».

Trump ha risposto su Truth Social con un messaggio lapidario: «E così si comincia!». In un discorso a Manhattan, Andrew Cuomo ha riconosciuto la vittoria dell’avversario ma ha messo in guardia: «New York ha votato per promesse che non potranno essere mantenute. È una strada pericolosa». Ha poi invitato i suoi sostenitori a non fischiare il nome di Mamdani: «Stasera è la sua serata».