«Interroghiamoci tutti, è il momento della vergogna». Il Papa, al Regina Coeli, dà voce al suo dolore per l’ennesima strage di migranti nel Mediterraneo e utilizza parole inequivocabili per denunciare come i tanti morti in mare siano vittime dell’indifferenza. «Vi confesso - dice Bergoglio a braccio - che sono molto addolorato per la tragedia che ancora una volta si è consumata nel Mediterraneo. Centotrenta migranti morti in mare: sono persone, vite umane che per due giorni hanno implorato invano aiuto che non è arrivato». Da qui la sferzata: «Fratelli e sorelle interroghiamoci tutti su questa ennesima tragedia, è il momento della vergogna. Preghiamo per questi fratelli e sorelle e per tanti che continuano a morire in questi drammatici viaggi. Anche preghiamo per coloro che possono aiutare ma preferiscono guardare da un’altra parte. Preghiamo in silenzio insieme per loro».  

Leggi anche: «È stato come navigare in un mare di cadaveri»

  In precedenza aveva espresso la sua «vicinanza alla popolazione delle isole di Saint Vincent e Grenadine dove un’eruzione vulcanica sta provocando danni e disagi. Assicuro la mia preghiera, benedico quanti prestano soccorso e assistenza. Sono vicino alle vittime dell’incendio di un ospedale ai malati di covid di Baghdad». «L’amore di Cristo - ha detto dunque il Pontefice - non è selettivo, abbraccia tutti. Gesù vuole che tutti possano ricevere l’amore del Padre e avere la vita. La Chiesa - ha continuato - è chiamata a portare avanti questa missione universale di Cristo. Oltre a quanti frequentano le nostre comunità, ci sono tante persone che lo fanno solo in casi particolari oppure mai. Ma non per questo non sono figli di Dio, che il Padre affida a Cristo Buon Pastore. Per tutti e per ciascuno Gesù ha dato la vita».