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KEIR STARMER PRIMO MINISTRO INGLESE
Il Regno Unito ha messo in guardia Israele da qualsiasi ritorsione dopo la decisione di Londra di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina. «Ho chiarito al ministro degli Esteri israeliano che non dovrebbero annettere la Cisgiordania», ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico Yvette Cooper, sottolineando che la scelta di Londra «è il modo migliore per rispettare la sicurezza sia di Israele che dei palestinesi». Cooper si trova a New York per partecipare alla conferenza internazionale sulla soluzione dei due Stati sponsorizzata da Francia e Arabia Saudita, dove illustrerà nel dettaglio il percorso intrapreso dal governo guidato da Keir Starmer.
Gaza, altri raid israeliani: undici morti
Mentre la diplomazia discute, la violenza continua. Secondo fonti mediche citate da Al Jazeera Arabic, dall’alba le forze israeliane hanno ucciso almeno 11 palestinesi nella Striscia di Gaza. Sette vittime sono state registrate a Gaza City, altre due a Deir el-Balah, dopo che un attacco aereo ha colpito una tenda di sfollati. Due ulteriori decessi si sono verificati a seguito di un attacco con droni nel quartiere di Tal al-Hawa. In Israele, il forum dei leader dell’opposizione si riunirà l’8 ottobre. Tra i presenti, figure di spicco come Benny Gantz e Naftali Bennett, oltre a Yair Lapid, Avigdor Lieberman, Gadi Eisenkot e Yair Golan. Un segnale di crescente compattezza delle opposizioni in un contesto politico dominato dalla crisi bellica.
Libano, raid israeliano e condanna internazionale
La tensione resta alta anche sul fronte libanese. Beirut ha condannato un raid israeliano che ieri ha ucciso cinque persone nel sud del Paese, tra cui tre bambini. Il presidente Joseph Aoun, a New York per l’Assemblea generale dell’Onu, ha parlato di «massacro» e ha invitato la comunità internazionale a «fare pressione su Israele affinché rispetti il cessate il fuoco». Il premier Nawaf Salam ha definito l’attacco «un crimine contro i civili». Israele sostiene di aver colpito un “terrorista di Hezbollah”. Sul fronte interno, il ministero della Salute israeliano ha confermato una grave epidemia di morbillo. Un bimbo di 16 mesi non vaccinato è morto a Gerusalemme, portando a tre il numero dei decessi dall’inizio dell’emergenza. Attualmente 24 bambini sono ricoverati, otto dei quali in terapia intensiva. La maggior parte dei casi riguarda piccoli sotto i sei anni non vaccinati.