«È necessario garantire sin da subito una dotazione idonea di hardware e software, nonché fornire la formazione necessaria per la gestione degli strumenti tecnologici e degli applicativi che vengono utilizzati all'interno delle cancellerie e dai magistrati». A dirlo è l'avvocata milanese Daniela Muradore, formatore per il processo civile telematico e per l'informatica giuridica. Il Dubbio, nei giorni scorsi, si era occupato di alcune criticità legate all'avvio dell'Ufficio del processo, fortemente voluto dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia e che dovrebbe garantire un importante abbattimento dei tempi dei processi. Vi erano state, in particolare, numerose segnalazioni relative alla difficoltà di inserire all'interno dell'organizzazione degli uffici giudiziari (a causa di problemi di mancanza cronica di spazi nei palazzi di giustizia, soprattutto) i circa diecimila giovani che dovranno coadiuvare i giudici nella redazione delle sentenze e nelle ricerche documentali. Si tratta di una assegnazione che, seppur temporanea, ha imposto un ripensamento sia dell’organizzazione degli uffici giudiziari che della elaborazione di nuovi meccanismi di smaltimento delle cause in arretrato. Altro problema, che il ministero della giustizia sta cercando di risolvere in questi giorni mediante una ridistribuzione degli apparati attualmente disponibili, è quello di dotare tale personale dei fondamentali strumenti tecnologici necessari alla gestione del processo civile e del processo penale. Il processo civile è, infatti, interamente telematico e l'assistenza al magistrato non potrà che realizzarsi mediante un corretto utilizzo degli applicativi in uso. «Dalle informazioni apprese nel corso di alcune sessioni formative si è appreso che la formazione sarebbe affidata ai magistrati stessi, ai quali quindi sarebbero demandate nuove funzioni organizzative e formative, oltre al consueto carico di lavoro quotidiano», prosegue l'avvocata Muradore. «In questa situazione - aggiunge - è auspicabile che un supporto agli uffici da parte degli organi deputati sia tempestivo ed efficace. Gli impegni assunti nel Pnrr ed il tempo determinato delle collaborazioni impone, infatti, di attivare in tempi brevissimi l'Ufficio del processo al fine di renderlo immediatamente operativo».