Un nuovo modello di avviso di garanzia, magistrati-manager ai vertici degli uffici giudiziari, utilizzo "flessibile" dei fondi europei per incidere sulle criticità e una data, giugno, per vedere primi risultati della «rivoluzione» della giustizia civile. Sono i punti salienti del programma che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha illustrato per il suo dicastero in un’intervista al Messaggero. «L’informazione di garanzia è un istituto che va rivisto - spiega il Guardasigilli - ha cambiato nome mille volte ma da strumento di garanzia si è trasformato in condanna mediatica anticipata. Ma questo si potrà fare solo con una revisione organica del Codice di Procedura Penale, a cominciare dal registro degli indagati che dovrebbe restare segretissimo e invece si è trasformato in una automatica fonte di delegittimazione di una persona che non è nemmeno imputata».

Magistrati-manager ai vertici degli uffici giudiziari

Sulle critiche da una parte della magistratura, Nordio afferma che «i colleghi dovevano aspettarsi le cose che ho detto, perché le scrivo da 25 anni». E ribadisce che «le intercettazioni sono utili e talvolta indispensabili per i reati di grave allarme sociale ma statisticamente la gran parte riguarda reati che non hanno nulla a che vedere con mafia e terrorismo, sono costosissime e non servono a niente». Il ministro anticipa poi l’intenzione di migliorare il funzionamento della giustizia «monitorando costantemente la produttività dei vari uffici, aggregando i dati con frequenza bisettimanale, e confrontando i dati a parità di risorse e di contenziosi. Quindi aiuteremo gli uffici in sofferenza a trovare le soluzioni adatte anche individuando dirigenti di grande capacità manageriale».

Giustizia civile, a giugno il bilancio della «rivoluzione» Nordio

Ma il «problema prioritario» per il ministro è la giustizia civile, perché «ora dobbiamo incidere sulla parte della giustizia che incide sull’economia: tra l’altro sono temi poco divisivi, su cui ci siamo trovati d’accordo anche con l’Anm. Ha occupato la prima metà del mio discorso programmatico, e ne è stato dato poco risalto perché le polemiche fanno più effetto dal punto di vista mediatico. Ma noi cominceremo proprio incrementando l’efficienza della giustizia civile. La riforma Cartabia andava nella giusta direzione, noi spingeremo l’acceleratore. Implementeremo gli uffici giudiziari con i fondi europei, anche provando a renderli più flessibili, nell’ambito dei vincoli che questi ci impongono. E soprattutto procederemo ad una rivoluzione informatica sulla quale stiamo già lavorando. Entro giugno dovremmo già vedere i primi risultati».