Il proporzionale come sistema migliore per l'elezione dei membri togati del Csm, perchè «espressivo della varietà e complessità, nella magistratura, di idee, funzioni e territori» e il rifiuto di ogni forma di sorteggio, perchè «incostituzionale». Magistratura democratica ha deciso di affidare ad un breve video le proprie posizioni sui quesiti del referendum promosso dall'Associazione nazionale magistrati che si terrà il 27 e 28 gennaio prossimi. Nel video si ascoltano le riflessioni di quattro magistrati (Cecilia Pratesi, Roma; Giulia Locati, Torino; Claudio Castelli, Brescia, Emilio Sirianni, Catanzaro) provenienti da esperienze e territori diversi, sul valore della rappresentanza, sul Consiglio superiore della magistratura come organo costituzionale in cui autorevolezza e qualificazione devono prevalere su «effimere suggestioni disgregatrici». «È un momento in cui la magistratura è chiamata a guardarsi - dice il segretario di Md, Stefano Musolino - a definirsi, a dire, prima di tutto a se stessa, chi è e che futuro vuole immaginare. I gravi errori del passato, la sfiducia e la frustrazione che ne sono conseguiti, hanno fatto immaginare ad alcuni tra noi che siamo incapaci di scegliere i nostri rappresentanti nell'auto-governo. Ma non è sulla paura e la frustrazione che si costruisce un futuro migliore. Pur con i nostri molti limiti, ci meritiamo di più di un giro di dadi a cui affidare le sorti della nostra indipendenza, della autorevolezza dell'organo che ci governa e rappresenta. Ripartire da questa rinnovata consapevolezza - conclude il giudice - sarà l'inizio di una nuova stagione in cui ogni singolo magistrato potrà, se lo vorrà, partecipare alla costruzione di una casa comune e di vetro come vorremmo che fosse il Csm negli anni a seguire».