L'ordine è di rimanere in silenzio e non rivelare i contenuti dell'audizione di oggi, la prima dell'ex presidente dell'Anm dopo la radiazione inflitta lo scorso 9 ottobre dall'organo di autogoverno delle toghe. Luca Palamara, ex consigliere del Csm, è entrato questa mattina alle 9 a Palazzo dei Marescialli, uscendone circa due ore dopo. Davanti alla Prima Commissione, competente per i procedimenti di incompatibilità delle toghe e presieduta da Elisabetta Chinaglia, l'ex pm romano ha riferito sui contenuto delle centinaia di chat intrattenute con i colleghi, ma anche di altro, ha spiegato uscendo dalla sede del Csm, «fatti da me documentabili», ha sottolineato. Il Partito Radicale aveva chiesto che l'audizione fosse pubblica, ma senza successo. «Siamo nell’anno domini 2021, quest’idea che alcuni pezzi di giustizia, come accade in udienza preliminare nel processo penale, debbano essere sottratti alla conoscenza, alla pubblicità, alla trasparenza e rimanere nelle segrete stanze abitate da chierici e mandarini deve essere superata, appartiene a mondi che non esistono più – ammonisce il Partito radicale -. Anche la magistratura se ne deve rendere conto per non essere sempre più lontana dal mondo reale e chiusa nelle proprie torri di avorio». Il contenuto di quelle chat - oltre 60mila pagine - da circa un anno, è sotto la lente di ingrandimento della Commissione. Conversazioni acquisite agli atti dell'inchiesta che vede Palamara indagato a Perugia e che ora rischia di creare un ulteriore terremoto all'interno della magistratura. Sono circa un centinaio i colleghi con i quali Palamara ha intrattenuto conversazioni, ma sono circa una ventina quelli attualmente sotto procedimento disciplinare e, dunque, a rischio trasferimento. La procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex consigliere del Csm, accusato di diversi episodi di corruzione. La procura ha avanzato la stessa richiesta per l’imprenditore Fabrizio Centofanti, l’amica del magistrato Adele Attisani e Giancarlo Manfredonia, titolare di un’agenzia di viaggi.A firmare la richiesta il procuratore Raffaele Cantone e i sostituti Gemma Miliani e Mario Formisano.