«Come Consiglio nazionale forense abbiamo sempre difeso la tutela dei diritti umani a livello mondiale e ci sembra del tutto coerente portare l’attenzione dell’avvocatura italiana e dell’opinione pubblica sul caso di Paul Rusesabagina, un eroe e un simbolo della convivenza pacifica tra le etnie. Per questo chiediamo al Parlamento italiano un intervento perché venga liberato e  possa tonare a vivere in Belgio». Le parole di Francesco Caia, presidente dell’Oiad, consigliere Cnf e coordinatore della Commissione diritti umani del Cnf, mostrano con quanto impegno l’avvocatura italiana è scesa in campo per sostenere la causa di un uomo che si è sempre battuto per i diritti umani, ostaggio di un regime spietato che lo ha condannato falsificando le prove privandolo del diritto di difesa. Oggi lo stesso Cnf, che ospiterà nel suo plenum la figlia di Resesabagine, Carine Kanimba e il suo avvocato belga Vincent Lurquin, adotterà una risoluzione che verrà inviata al Ccb, l’organismo che riunisce i Consigli forensi europei: «È una storia terribile ed emozionante sulla tutela dei diritti fondamentali e l’avvocatura italiana farà di tutto perché riacquisti la sua libertà», promette Caia.

Chi è Paul Rusesabagina

Rusesabagina, imprenditore ruandese e cittadino belga, durante il genocidio del 1994, pur essendo di etnia Hutu, salvò centinaia di Tutsi dal massacro, dando loro rifugio nell'Hôtel des Mille Collines di cui era direttore. Il suo è stato definito da diverse ong per la difesa dei diritti umani «un processo politico», per le attività di Rusesabagina di critica del governo autoritario del presidente Paul Kagame, condotto in spregio alle regole dell'equo processo e al diritto di difesa. Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione, il 7 ottobre 2021, nella quale si sottolinea, tra le altre cose, che Paul Rusesabagina non ha potuto scegliere inizialmente gli avvocati per la sua difesa e poi ai suoi legali, dall’aprile di quest’anno, è stato impedito di incontrarlo, in completa violazione anche dell'articolo 68 del codice di procedura penale ruandese oltre che di tutte le convenzioni internazionali.