Dopo la condanna della Corte, l’avvocata del boss ‘ndranghetista ultranovantenne, con l’Alzheimer avanzato, ha inviato l’istanza di revoca il 14 aprile. Ma dal ministero tutto tace
Nonostante il deterioramento cognitivo, per il boss novantenne è stato mantenuto il regime del "carcere duro" senza una valutazione adeguata delle sue condizioni di salute
Oggi sarà ascoltato il difensore di Giovanni Birra e gli avvocati di Stato. La Corte Costituzionale dovrà valutare una questione cruciale: è lecito permettere di "vedere il cielo" per solo due ore?
L'ex Garante nazionale dei detenuti: «Governo d'Oltralpe già punito dalla Cedu per la durezza della reclusione. Ispirarsi a noi per superare il sovraffollamento è surreale»
Fratelli d’Italia difende il “carcere duro” dopo la decisione della Cassazione sul figlio di Totò Riina, sul caso si muove anche la presidente Antimafia Colosimo. Gasparri: «Il problema è la magistratura»
Introdotto come misura emergenziale dopo le stragi mafiose del ‘92, con l’obiettivo di impedire i rapporti dei boss con l’esterno, il regime carcerario si è trasformato in un sistema “permanente” di privazioni e limitazioni che solleva dubbi di natura costituzionale
La restrizione dei colloqui, diventata necessaria per la pandemia, sta creando in diversi bambini delle problematiche psicologiche, molti avvocati denunciano questa discriminazione e chiedono che il divieto venga tolto
Per la Corte la censura al decreto antiscarcerazioni è infondato, ma nelle carceri alcuni sono morti per Covid per altri, ricoverati in gravi condizioni, le strutture sanitarie non possono garantire cure adeguate
L'ex boss della Nco da venerdì si trova nel reparto destinato ai detenuti in seguito a una crisi respiratoria. Ma la notizia arriva ai familiari soltanto ieri
L'appello dell'ex boss catanese Salvatore Cappello, condannato all'ergastolo e che da 23 anni sconta il regime di carcere duro del 41 bis: "Illustrissimo Presidente" chiedo di essere Fucilato nel cortile dell'istituto, così la facciamo finita perché, dopo 24 anni, non voglio più morire tutti i giorni, voglio morire una sola volta".
Se un comune detenuto, condannato per un fattaccio di corruzione, uscisse di prigione per decorrenza dei termini della custodia cautelare dopo aver passato quasi cinque al regime di carcere duro, senza alcun motivo, essendo alla fine stato assolto con formula pienissima dall'accusa di essere a capo di un'associazione mafiosa, nessuno ci troverebbe nulla di strano
L'ex premier ha rivendicato la scelta di aver lasciato morire al 41bis il boss mafioso Provenzano. Ma ha dimenticato di dire che per quella morte la Corte Europea ha condannato l'Italia per trattamento inumano e degradante
Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) ha mandato una nota al tribunale di sorveglianza di Sassari indicando un posto nel reparto protetto del carcere di Viterbo.