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«Il nostro obiettivo è portare le somministrazioni a mezzo milione al giorno, accelerare è essenziale per frenare il contagio e tornare alla normalità«. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso delle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio Europeo. «Il pieno coinvolgimento del Parlamento è un passaggio importante per dar conto delle posizioni che intendiamo assumere», ha aggiunto, esprimendo soddisfazione per la presenza del presidente americano Biden al Consiglio europeo. «La sua presenza», ha aggiunto, mostra la volontà «di imprimere nuovo slancio alle relazioni tra Stati Uniti e Unione Europea». https://youtu.be/2inGI_3A54M «A un anno di distanza dobbiamo fare tutto il possibile per la soluzione della crisi. Sappiamo come farlo, abbiamo 4 vaccini sicuri e efficaci, ad aprile arriva anche Johnson &johnson. L'obiettivo è vaccinare quante più persone possibile nel più breve tempo possibile», ha evidenziato. «Siamo già all'opera per compensare il ritardo di questi mesi. L'accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno». «Una volta che abbiamo una logistica efficiente, e l'abbiamo, con maggiore pragmatismo si arriva a una maggiore velocità. Procedere spediti con la somministrazione è importante ma è cruciale vaccinare prima gli anziani e i fragili che più hanno da temere dal virus. L'86% degli ospiti delle rsa ha ricevuto una dose. Mentre va avanti il piano vaccinale dobbiamo cominciare a pianificare riaperture. Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis e almeno le scuole primarie e dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, speriamo subito dopo Pasqua». Le differenze tra le Regioni nella somministrazioni delle dosi «sono difficili da accettare,. Le Regioni seguano le priorità del piano nazionale». E stoppa le categorie che hanno «forza contrattuale» per pretendere di saltare la fila. «Dobbiamo chiedere alle case farmaceutiche il pieno rispetto degli impegni, in sede europea. Dobbiamo ricostruire una filiera che non sia vulnerabile agli choc e alle decisioni che avvengono all'esterno».