Ultime e febbrili trattative in casa Pd per arrivare al varo della nuova segreteria targata Elly Schlein che dovrebbe vedere la luce nelle prossime ore. Alla fine la segretaria ha optato per un esecutivo large con venti componenti, prevedendo l’ingresso di alcuni esterni e di cinque caselle per la minoranza guidata da Stefano Bonaccini.

Tra i nodi principali da sciogliere quello relativo ai vice di Schlein. Due le piste ancora in ballo. La prima prevede due vice, uno per la maggioranza e uno per la minoranza. In questo caso i nomi dovrebbero essere quello di Marco Furfaro per Schlein e quello di Alessandro Alfieri per Bonaccini, essendo tramontato il nome di Pina Picierno dopo la sua adesione ai Neo Ulivisti. Più probabile, però, che Schlein vada verso la pista numero due che prevede nessun vice e l’affidamento del coordinamento unico della segreteria allo stesso Furfaro. Un modo per avere le mani libere per la segretaria e per tenere una certa distanza anche da parte dei bonacciniani che, almeno nell’area legata a Lorenzo Guerini, continuano a non vedere di buon occhio la segreteria unitaria.

Uno degli esterni sicuro di avere il posto nell’esecutivo è lo scrittore Maurizio De Giovanni con la delega alla cultura. La delega all’Ambiente, invece, è diventata un problema per Schlein nelle ultime ore, dopo il rifiuto da parte di Rossella Muroni che ha spiegato la sua posizione attraverso un post su Facebook. «Ho provato a dire a giornalisti e curiosi la verità, ma non serve. Io non sarò nella prossima segreteria del Pd come responsabile ambiente. Elly, alla quale sono molto legata ( anche quando non vinceva) lo sa da tempo ed il tutto è pacifico – ha scritto Rossella Muroni su fb - Ho fatto negli ultimi mesi le mie scelte professionali e di vita ed il mio impegno continua in altre forme, sempre con la stessa passione. Ovviamente continuo a pensare che fare un mega inceneritore a Roma sia una minchiata pazzesca ma non è questo che mi terrà lontana dalla segreteria del Pd. Il fatto che non si riesca a crederlo la dice lunga sulla situazione di degrado del dibattito ( pettegolezzo) politico».

Altre deleghe sicure per la maggioranza dovrebbero essere quella dell’organizzazione, affidata a Gaspare Righi, quella al Mezzogiorno, affidata a Marco Sarracino e gli Esteri che andrebbero a Peppe Provenzano, in quota Andrea Orlando.

Il governatore Bonaccini dovrebbe invece portare a casa l’importante delega agli Enti Locali con Davide Baruffi, mentre Alessandro Alfieri avrebbe le Riforme e il Pnrr, con l’ex capogruppo alla Camera Debora Serracchiani in bilico tra Giustizia e Rapporti con i gruppi parlamentari. L'area degli Ulivisti 4.0 potrebbe essere rappresentata in segreteria proprio da Pina Picierno.

Sempre in quota Schlein, Antonio Misiani dovrebbe andare verso la riconferma come responsabile Economia. Inoltre dovrebbero avere un ruolo anche Marta Bonafoni e Stefania Bonaldi. I franceschiniani dovrebbero ottenere un posto al sole con Michela De Biase, deputata e moglie dell’ex ministro della Cultura, che ha condiviso con Schlein l’esperienza di OccupyPd. Mentre guardando ad Articolo uno tra i papabili, vicinissimo all’ex ministro alla Salute Roberto Speranza, ci sarebbe Alfredo D’Attorre. Non si escludono, però, colpi di scena dell’ultima ora considerando che il corpaccione dei sostenitori di Bonaccini vorrebbe maggiori spazi e garanzie prima di dare il via libera alla segreteria unitaria e rinunciare, secondo molti, alla possibilità di esercitare un vero ruolo di opposizione interna.

Schlein, inoltre, potrebbe valutare qualche ulteriore forzatura, così come avvenuto per l’elezione dei capigruppo di Camera e Senato, per evitare che il suo esecutivo possa dare la sensazione di essere stato approntato con in mano il manuale Cencelli. Il suo compito primario, al momento della sua elezione, era quello di cancellare le correnti dal partito. Proprio quelle correnti che, adesso, stanno richieden-do spazi e deleghe.