«Ci siam parlati con Conte poco fa, lo avevo cercato stamattina, mi ha richiamato lui, abbiamo iniziato a chiarirci, ci risentiamo domani per vederci al più presto». Così Mario liquida la querelle con il leader del M5S, e a chi gli domanda se l'esecutivo sia a rischio dopo questo "incidente" con Conte, il premier risponde secco: «No, il governo non rischia». Tutto era cominciato questa mattina, quanto Conte si è detto «sconcertato» per le voci secondo le quali Draghi avrebbe chiesto a Grillo di rimuoverlo. «Vorrei precisare che Grillo mi aveva riferito di queste telefonate, vorrei chiarire che siamo una comunità, lavoriamo insieme. Lo trovo sinceramente grave che un premier tecnico che ha avuto da noi investitura, si intrometta nella vita di forze politiche che lo sostengono per altro», attacca l'ex premier. «Noi siamo qui per difendere l'interesse degli italiani. Prendiamo atto che io sono attaccato quotidianamente per distruggere il Movimento. Il nostro atteggiamento, che ho sempre definito leale, costruttivo, corretto nei confronti del governo, non cambia neppure di fronte a episodi che reputo così gravi. Perché il nostro obiettivo non è sostenere Draghi, il nostro obiettivo è sostenere e tutelare gli interessi degli italiani», aggiunge Conte. «Si conferma che le ultime iniziative, tra cui la costituzione di un nuovo gruppo», capitanato da Luigi Di Maio, «rispondono a logiche e manovre di Palazzo», ha proseguito. Ad aprire le danze il sociologo Domenico De Masi, che in una intervista al Fatto quotidiano ha riferito il contenuto di questa telefonata tra il Garante del Movimento e Draghi. «Grillo mi ha detto che ha rapporti frequenti con Draghi, cosa che ha raccontato anche ai deputati delle commissioni - ha spiegato De Masi - mi risulta. Mi ha spiegato che il premier gli manda messaggi sulle cose da fare, sui provvedimenti da approvare, insomma sul rapporto da tenere con il governo».