«Governare con un Pd, con una sinistra, che una volta si occupava dei precari e i pensionati e ora si occupa di droga e immigrati, non è possibile». Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, ieri sera intervenendo alla festa del partito a Osio Sopra, in provincia di Bergamo. «Questa settimana quello che mi ha colpito non è che Conte abbia tolto la fiducia, la cosa incredibile è che il capo del Pd abbia ribadito che per loro è prioritario approvare ddl Zan e ius soli. Questa gente manca di rispetto agli italiani e a Draghi. Io all’irresponsabilità dei 5 stelle accosto sobriamente anche l’irresponsabilità del partito alleato. Chi si somiglia, si piglia», ha aggiunto Salvini, sottolineando che «perfino De Luca ha detto che se il Pd è quello dello ius soli e del ddl Zan non andrà da nessuna parte». «Al governo con i fannulloni noi non ci stiamo più, per rispetto nostro, vostro e del presidente Draghi. Se altri hanno fatto capricci, noi di questa gente non vogliamo essere complici», ha detto. «Gli operai che una volta votavano il Pci, adesso vengono alla festa della Lega. Sotto questo tendone penso che ci siano persone che domani si svegliano alle 5 per andare a lavorare», ha detto, aggiungendo: «Quelli che non hanno problemi, votano sempre i soliti, il partito del sistema e dei poteri forti». «Meglio restituire la parola agli italiani. L’attuale Parlamento è di sei ere geologiche fa», ha detto. «In questo Parlamento - ha aggiunto - ci sono centinaia di persone aggrappate alla poltrona. Non c’è gente che arriva domani a Roma per dire "sulle pensioni che cosa faccio", ma "della mia pensione che cosa faccio" e piuttosto che andare a casa voterebbero qualsiasi cosa è cambierebbero qualsiasi partito». «Un anno e mezzo fa abbiamo gettato il cuore oltre all’ostacolo e non ce la siamo sentiti di dire "stiamo fuori". È passato un anno e mezzo, ma penso che le scene squallide di queste settimane siano un offesa per gli italiani che faticano, per il Presidente della Repubblica, per il presidente del consiglio», ha osservato Salvini. Ribadendo che la Lega per un anno e mezzo è stata «leale, generosa e responsabile, perché se io do una parola, la mantengo. Se però mi accorgo che do la mia parola a gente per cui la parola vale zero, allora io la parola la restituisco agli italiani. Non a Conte, Letta, Di Maio o compagnia bella». «Noi siamo stati leali al governo Draghi, generosi e costruttivi per un anno e mezzo, ma io sono leale con i partiti che sono leali con me», ha detto il segretario della Lega sabato, intervenendo alla festa del partito a Lezzeno, in provincia di Como. Citando «autonomia, flat tax e pace fiscale», Salvini ha aggiunto: «Questo mi spiace non essere riuscito a ottenere per un anno e mezzo». «Il presidente Draghi - ha proseguito il segretario della Lega - l’ha detto "è venuta meno la fiducia, mi hanno fatto andare fuori dai gangheri con i tira e molla". Noi costruiamo di giorno e 5Stelle e Pd disfano la sera». «Non si può andare avanti così. Quindi piuttosto che andare avanti mesi con questo teatrino, torniamo a fare le cose che la gente si aspetta da noi», ha concluso Salvini.