«Molti di voi hanno seguito i lavori di questa difficile settimana. Il momento chiave è stato per noi quando sono sceso in piazza davanti a Montecitorio per spiegare il mio no alla proposta giallo-verde-nera di mandare il capo dei servizi segreti al Quirinale». Lo scrive il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nella sua enews, con riferimento alla candidatura di Elisabetta Belloni, capo del Dis, lanciata venerdì sera da Salvini e Conte e bruciata sul nascere da Renzi stesso e Forza Italia. «Mentre scendevo le scale, pensavo che avremmo perso quella battaglia perché i numeri sembravano dare ragione a Conte e Salvini e agli altri che avevano proposto la candidatura Belloni - spiega -. Ma ho pensato anche che ci sono momenti in cui bisogna difendere la storia, la decenza istituzionale, la credibilità anche se si è in minoranza. E, dunque, sono andato giù tranquillo. Alla fine è andata bene e l’intervento televisivo ha dato coraggio anche a chi faceva più fatica a esporsi». «Molti di voi hanno le opinioni più disparate sul Colle, come è ovvio. Io la dico semplicemente: avere Draghi a Chigi e Mattarella al Quirinale dà stabilità e sicurezza al Paese. E di questi tempi non è poco», prosegue Renzi. «Per come sono andate le cose e per la clamorosa sconfitta di sovranisti alla Salvini e populisti alla Conte, si apre un periodo mooooooolto interessante nella politica italiana - aggiunge -. Il camper, intanto, scalda i motori. E chi vuole darci una mano si iscriva a Italia Viva o ci mandi un sostegno anche economico».  A Sergio Mattarella, ribadisce Renzi, «vanno i migliori auguri di buon lavoro e la gratitudine per aver sconvolto i propri progetti di vita. La scelta di sette anni fa è stata confermata anche da chi sette anni fa si era messo di traverso. Guardate, ad esempio, questo tweet di Matteo Salvini del 31 gennaio 2015 o questo video di Luigi Di Maio del 27 maggio 2018. Bella soddisfazione vedere i populisti costretti a tornare sui propri passi e riconoscere il valore delle nostre scelte». In un’intervista al Corriere della Sera, il leader di Iv dice la sua anche sul dibattito sul presidenzialismo, aperto in queste ore con Fratelli d'Italia.  «Andare all’elezione diretta del Presidente mi sembra una necessità rafforzata dallo show triste di questi giorni: che poi sia presidenzialismo all’americano o semipresidenzialismo alla francese, vedremo - dice Renzi. Ma questo tema sarà oggetto della legislatura 2023-2028. Sulla legge elettorale, invece, si potrebbe fare nei prossimi mesi ma inciderà la volontà dei gruppi maggiori come Cinquestelle e Lega che ad oggi sono dilaniati» . «Il centrodestra non c’è più, ha detto Meloni. E non è che i Cinquestelle siano messi meglio. Saranno mesi di cantieri all’interno dei vari schieramenti politici. Ma è prematuro immaginare che cosa accadrà. La conferma di Mattarella e di Draghi portano stabilità al Paese e questo paradossalmente consentirà l’evoluzione del quadro partitico», conclude Renzi.