La guerra in Ucraina «è un gigantesco casino, dal punto di vista geopolitico e per le conseguenze che saranno catastrofiche per alcuni paesi, a partire dall'Africa», dove si rischia nei prossimi mesi «una carestia», con conseguente «aumento dell'immigrazione. I crimini di guerra sono evidenti, chi li nega nega la realtà, ora con le nuove tecnologie si può risalire anche al battaglione che era fisicamente lì». Per Matteo Renzi, le immagini dell'Ucraina «ci sconvolgono» ma poi «c'è la politica, sembriamo cinici a doverne parlare ma qui o si trova una via diplomatica o la guerra durerà anni». Il leader di Iv, ai microfoni di Radio Leopolda, ammette che anche nelle chat interne al suo partito gli viene contestata una mancata durezza, «una postura non muscolare, ma io sto dicendo una cosa più banale: quando c'è una guerra le sanzioni, anche l'embargo, sono necessarie ma non sufficienti. Deve esserci un terzo che prova a far fare la pace alle due parti, è così. Se tu speri che quelli che se le danno di santa ragione smettano da soli... quelli continuano a picchiare finché hanno forza in corpo e ne hanno. Serve l'Europa, è l'Europa che deve trovare una soluzione», anche perché «a non tutti lede la guerra». Per l'ex premier, bisogna mettere in campo «grandi nomi, io ho fatto quello di Angela Merkel, Letta quello di Prodi: benissimo. Io ti aggiungo Tony Blair», ma «mettiamo un europeo che prova a chiuderla questa vicenda. Ecco perché dico "politica" - scandisce - non è questione di essere più duri».