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«Oggi si vota in Aula sulle dichiarazioni di Draghi. Il Movimento Cinque Stelle ha fatto precedere questa giornata da una indecorosa tarantella interna: i grillini usano le grandi questioni internazionali come alibi per capire chi farà le liste il prossimo anno e quante deroghe ci saranno al principio dei due mandati». E' il sigillo di Matteo Renzi sulla faida interna al Movimento, mentre alle Camere è già in corso la diaspora grillina con una pattuglia di fedelissimi pronta a seguire Luigi di Maio. «Un cittadino che segue la politica si sente invaso da un sentimento di sfiducia, vede il buio quando paga la bolletta», dice il leader di Italia viva nel corso della discussione generale che è seguita alle comunicazioni di Draghi al Senato. «Mi associo alla definizione di Casini che ha parlato di teatrino. Non sono uno di quelli che si può scandalizzare se all’interno dei partiti si apre una discussione. Ma quello che possiamo chiedere a tutti è di essere seri rispetto alle priorità del Paese. Chi si vuole dividere lo faccia, rispettando la dignità e l’onore di questo Parlamento e non cercando dei finti alibi rispetto alla discussione». «Ci sono momenti in cui l’interesse di tutti deve prevalere rispetto alle parti - prosegue l'ex premier -. Il 24 febbraio è cambiato tutto, sono venuti meno gli equilibri e le conseguenze le vedremo per decenni, per generazioni. Vanno ben oltre i confini dell’Ucraina. Non stiamo discutendo solo di Crimea e Donbass, sia pur importanti. È un cambiamento epocale, che riguarda la nostra capacità di confrontarsi tra democrazie e non democrazie. Di fronte a questo penso che ci sia una cosa da dire a quest’aula: non sono uno di quelli che si può scandalizzare per una discussione interna ai partiti. Però chiediamo di essere seri rispetto alla gravità della situazione internazionale. Chi si vuole dividere lo faccia rispettando la dignità del Parlamento e non cercando dei finti alibi per le proprie discussioni». «Facciamo e fate i seri. Litigate sulle cose serie, poi in campagna elettorale di dividerete ma da qui al 2023 fate innanzitutto gli interessi dei cittadini e del Paese», chiosa l'ex premier.