Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno fatto ingresso insieme nel salone delle Feste del Quirinale, dove poi ha giurato nelle mani del capo dello Stato. Con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e quello delle Infrastrutture Matteo Salvini, indicati dalla premier Meloni come vicepresidenti del Consiglio, è iniziato al Quirinale il giuramento dei ministri del nuovo governo.

Governo Meloni, Nordio alla Giustizia

Tra i primi provvedimenti c’è la «a piena attuazione del codice Vassalli, medaglia d’argento della Resistenza e in prospettiva la revisione del codice penale firmato da Mussolini di cui nessuno ne parla». Lo ha detto Carlo Nordio neo guardasigilli dopo il giuramento al Colle. In programma anche la separazione delle carriere, ma la priorità - sottolinea Nordio - è occuparsi delle risorse destinate alla giustizia, rimpinguando le piante organiche. «Poiché la prima emergenza oggi è quella economica bisogna intervenire in quella parte della giustizia che può correggere e aiutare la ripresa economica. E quindi velocizzare i tempi semplificando le procedure, individuando bene le competenze e facendo anche una spending review. Ora bisognerà fare un bilancio delle risorse che abbiamo, spenderle al meglio e risparmiare dove è possibile», spiega Nordio. Si tratta di riforme che sono «urgenti» e «meno divisive, sia in ambito politico che verso la magistratura, perché nessuno può essere contrario alla velocizzazione dei processi». «La riforma ministra Cartabia, con la quale a breve avrò un incontro, andava nella direzione giusta. Aveva dei limiti, costituiti da una maggioranza politica, che non ne consentiva la piena attuazione, composita e per certi aspetti giustizialista, meno garantista», ha annunciato poi il guardasigilli. «Oggi abbiamo idee diverse perché la velocizzazione della giustizia transita attraverso una forte depenalizzazione, una riduzione dei reati - ha spiegato - Bisogna eliminare pregiudizio che la sicurezza sia tutelata dalle leggi penali, questo non è vero lo abbiamo sperimentato sul campo».

Le reazioni internazionali: esultano le destre

Il giuramento del nuovo governo è stato al centro dell’attenzione delle cancellerie e dei media di tutto il mondo. Se l’Occidente, insieme agli auguri di rito, ha rimarcato l’importanza di una collocazione euroatlantica dell’Italia e a fianco di Kiev, i leader sovranisti hanno celebrato l’affermazione delle destre. «Mi congratulo con Giorgia Meloni per essere diventata la nuova prima ministra italiana. L’Italia è un alleato vitale della Nato e un partner stretto mentre le nostre nazioni affrontano insieme sfide globali comuni», il messaggio del presidente americano Joe Biden, «come membri del G7, non vedo l’ora di continuare a promuovere il nostro sostegno all’Ucraina, di ritenere la Russia responsabile della sua aggressione, di garantire il rispetto dei diritti umani e dei valori democratici e di costruire una crescita economica sostenibile». Dopo le parole del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi rivelate da LaPresse su un riavvicinamento a Putin, si sono rafforzati i timori che Roma possa discostarsi dall’asse pro Kiev e per le sanzioni contro Mosca. «Mi pare che il presidente Meloni sia stata molto chiara da mesi: la posizione dell’Italia è fortemente collocata nell’alleanza occidentale e nell’Europa», ha rassicurato il neo ministro della Difesa e co-fondatore di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto, sottolineando che gli impegni presi con Kiev saranno rispettati. Mentre il neo ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato che la sua prima telefonata sarà con il ministro omologo ucraino «per ribadire solidarietà a un paese che è stato invaso dalla Russia e che, con il sostegno dell’Unione europea e della Nato, sta difendendo la propria indipendenza». Il presidente Volodymir Zelensky, che potrebbe tra non molto ricevere la nuova premier, dal canto suo ha rimarcato di attendere «con impazienza una continua fruttuosa cooperazione per garantire pace e prosperità in Ucraina, in Italia e nel mondo». Da Bruxelles sono arrivate le congratulazioni d’obbligo alla prima donna a ricoprire il ruolo di premier in Italia, con insieme il richiamo a «lavorare insieme al nuovo governo in modo costruttivo per rispondere alle sfide che ci attendono», per dirla con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. «Lavoriamo insieme a beneficio dell’Italia e dell’Ue. La aspetto al Consiglio europeo per lavorare insieme per il bene dell’Unione europea», l’invito del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, mentre la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha sottolineato che «l’Europa sta affrontando enormi sfide. Aiutiamo i nostri cittadini e sosteniamo l’Ucraina rimanendo uniti e determinati. L’Europa ha bisogno dell’Italia. Insieme supereremo ogni difficoltà». Un monito più duro è arrivato dal commissario all’Economia Paolo Gentiloni, che sulla volontà di toccare il Pnrr ha avvertito che «non è che possiamo rifare i piani ogni volta che cambia un governo, non esiste». Non è consentito dalla legislazione europea, anche se fare alcune modifiche «motivate» non è un tabù. Di diverso tenore i messaggi dai leader sovranisti europei. «Un grande giorno per la destra europea», secondo il premier ungherese Viktor Orban, che ha postato una foto assieme alla neo presidente del Consiglio. «Estendo a Giorgia Meloni, nuova presidente del Consiglio dei ministri italiano, e a Matteo Salvini, vicepresidente, tutti i miei auguri di buona riuscita. Ovunque in Europa, i patrioti stanno salendo al potere e con loro questa Europa di nazioni che stiamo chiedendo», le parole della leader del Rassemblement national Marine Le Pen. «È un giorno importante per l’Italia, l’Ue e la Nato. Sfide senza precedenti ci attendono, ecco perché abbiamo bisogno di una leadership determinata e coraggiosa che supporti valori duraturi. Oggi l’Europa e la Polonia hanno una tale alleata a Roma», sottolinea il premier polacco Mateusz Morawiecki, in Europa nel gruppo dei conservatori Ecr insieme a Fratelli d’Italia. Come lo spagnolo Vox, che con il vicepresidente dell’azione politica del partito, Jorge Buxadé, si è congratulato con l’«amica» Giorgia Meloni. Il giuramento del nuovo esecutivo ha conquistato anche le home page delle principali testate internazionali. La Cnn parla del «governo più di destra che l’Italia abbia visto negli ultimi decenni», con la vittoria di Meloni che «suggerisce che il fascino del nazionalismo rimane immutato in Italia».