«Nessuno vuol far cadere il Governo ma non accetteremo mai di diventare grillini. Meno che mai sulla giustizia». A dirlo è il leader di Italia Viva Matteo Renzi, che su Facebook parlando del nodo della prescrizione. Traduzione: il sì all'accordo è solo momentaneo. Perché, come spiega ancora l'ex premier, l'idea di abolire, anche parzialmente, la prescrizione è incostituzionale. Quello di Italia Viva non è un passo indietro, dunque, ma una mossa strategica. L'idea è quella di votare la fiducia al Milleproroghe, con la nuova versione della norma sulla prescrizione, per poi presentare una proposta di legge che, di fatto, ripristinerebbe la legge Orlando. «Sulla prescrizione domenica scorsa abbiamo detto la nostra a Cinecittà - ha sottolineato -. Da allora ci stanno insultando, mandano le veline ai giornali per farci apparire antipatici, fanno retroscena per dire che hanno vinto loro. Il massimo argomento tecnico che sanno usare contro di noi sono i sondaggi, non il merito delle leggi: anche questo è populismo. Lo ribadisco qui: la legge Bonafede cambierà. Come e quando cambierà dipende dalle arzigogolate tattiche parlamentari. Ma nella sostanza: noi non ci fermeremo finché gli avvocati e i magistrati continueranno a dire che le proposte di Bonafede sono incostituzionali. Questa battaglia non è una battaglia facile perché è una battaglia difficile da spiegare, tecnicamente complicata, lunga nelle procedure. Il populismo è facile, la politica è difficile. Ma è una battaglia di civiltà. Si tratta di far vincere la giustizia contro il giustizialismo. Le garanzie contro la demagogia. Ci vorranno settimane di dibattito parlamentare ma alla fine ci daranno ragione. Come sullIva. Come sugli 80 euro. Così sulla prescrizione. Noi non abbiamo fretta, ma abbiamo le idee chiare. E sappiamo che su questa partita dalla nostra ci sono i numeri e la Costituzione».   [embed]https://www.facebook.com/matteorenziufficiale/posts/10157425708419915?__xts__%5B0%5D=68.ARA9TodPW9GQwEyEwtWrPXhhKAjllAdDL5jYooZ5e6ePSkUFLTWN6PdhGm8PqbYi4EoDxxYAAvXnWaFMizTW3f4lG3ZS0GSmnA0G6-w5ijpRxVfjqwbwzUot4285odkLWNE3rWujq8_APVDsJLXtCQ1VxLTzgupTDn_Nhp9bMINXMREljWlKd4tLlB86DN-G4Z1Um4ZAptH0X5lo0614LiVU-wbaLSOJIvfYdbiR7UxxBKQbLhW_E_51qXB2vGrXuVLqIxEv2fWrVOwJW6JtWev-h_syX_xxlMY2anutltfZozajGtduN-zD7K23ykfcXK3KlkqUgDmEn87A&__tn__=-R[/embed]   Sull'accordo nel governo sulla riforma della prescrizione «mi sembra che ci sia la conferma di un buon punto di arrivo che ci permette ora di riaccendere l'agenda per il lavoro e la crescita, lo sviluppo e gli investimenti sulla scuola in uno spirito che deve essere unitario». Questa la posizione del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, a margine della Bit, la fiera del turismo a Milano. «Non se ne può più di polemiche e di picconate - ha aggiunto - gli italiani si aspettano una comunità che produca i fatti. Ora avanti tutta per dare risposte a un Paese che se lo aspetta».