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Il ministro dell'Innovazione tecnologica e per la transizione digitale, Vittorio Colao, è tornato a parlare del Pnrr presentato dall'Italia e accolto dall'Unione europea, che nelle prossime settimane verserà i primi fondi (circa 25 miliardi) nelle casse del nostro paese. Lo ha fatto all'assemblea del Centro Einaudi, dove ha anche ipotizzato il tasso di crescita dell'Italia ne prossimi anni. «Il Pnrr è enorme e unico e siamo convinti che se riusciamo a fare tutto avremo un incremento di crescita del Pil del 3,6 per cento - ha detto il manager - È un incremento molto significativo per un Paese delle dimensioni e infrastrutture come l'Italia, una grandissima opportunità. Il ministro ha anche invitato al maggiore dialogo tra imprese e Stato centrale, in un momento delicato con la fine del blocco dei licenziamenti e il dialogo aperto dal governo con i sindacati per evitare lo scoppio di quella "bomba sociale" ipotizzata da Cgil, Cisl e Uil con decine di migliaia di posti di lavori che verranno persi nei prossimi mesi. «Faccio un mio appello alle imprese: di lavorare non con lo sguardo al breve periodo ma al lungo periodo e di più con il proprio governo - ha sottolineato Colao - perché molte tengono ancora a guardare al proprio interesse diversamente, ad esempio, delle imprese tedesche, che lavorano molto con i lander». Il tempo per realizzare le riforme del Pnrr è stabilito da Colao in tre anni, un arco temporale breve e che deve spingere sia il settore pubblico sia quello privato ad «alzare l'asticella». Infine, un richiamo all'ambiente e al lavoro. «Nel Pnrr non c'è solo la transizione digitale, ma anche quella ecologica - ha sottolineato il ministro ricovando che ai due settore sono riservate le due fette più grandi dei fondi europei - Ritengo che la transizione ecologica sia un tema centrale e non dobbiamo dimenticarlo». Sull'ipotesi di riformulare il reddito di cittadinanza il manager ha sottolineato che «le forme di sostegno vanno bene» ma che l'Italia «deve guardare alla crescita» e si è detto ottimista sull'obiettivo di un paese connesso al 100 per cento e sulla fornitura di un'identità elettronica all'80 per cento dei cittadini.