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matteo piantedosi ministro interno
Mentre il mare continua a restituire i cadaveri di decine di migranti dopo il naufragio di domenica a Crotone, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha parlato delle condizioni di vita di chi si imbarca, o è costretto a imbarcarsi, rischiando la vita. «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli: dobbiamo lanciamo al mondo il messaggio etico che non bisogna partire», ha detto il titolare del Viminale risponendo a chi gli chiedeva se lui, in caso di disperazione, si metterebbe in viaggio. Ma siccome il contrasto agli scafisti «è un problema internazionale», il ministro ha annunciato un viaggio in Francia per parlare con il suo omologo Gerald Darmanin.
La linea del governo italiano è chiara ed è stata ribadita anche dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani: cercare di fermare le partenze nel territorio d’origine dei migranti. Per questo, «il governo italiano è in prima linea nel sostenere la Tunisia nelle attività di controllo delle frontiere, nella lotta al traffico di esseri umani, nonché nella creazione di percorsi legali verso l'Italia per i lavoratori tunisini e nella creazione di opportunità di formazione alternative alle migrazioni», ha detto Tajani al collega tunisino Nabil Ammar in un colloquio telefonico ribadendo l'auspicio di una più stretta cooperazione bilaterale per affrontare al meglio le sfide nel Mediterraneo.
Ma le parole di Piantedosi hanno scatenato un putiferio, con le opposizioni che insorgono. Se per il leader del terzo polo, Carlo Calenda, sono «parole indegne dette con una prosopopea insopportabile», il deputato dem Matteo Orfini si chiede «come si faccia a dare con questa arroganza giudizi su chi è morto 24 ore prima» parlando di «orrore». D’accordo il M5S, che con il capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri, parla di «parole inaccettabili» dette da un ministro che «non ha contezza di cosa significhi il fenomeno migratorio».
«C'è da inorridire alle parole del ministro Piantedosi che non sa dire altro, di fronte a una tragedia come quella di Crotone, che bisogna bloccare gli sbarchi. Si trattava di persone che, vista la loro provenienza, quasi sicuramente avrebbero avuto diritto a protezione internazionale. Servono canali sicuri di ingresso nel nostro Paese per i rifugiati e anche per chi cerca lavoro», commenta il segretario e deputato di Più Europa, Riccardo Magi. «Le dichiarazioni del ministro Piantedosi sono scandalose: un misto di cinismo e assenza di rispetto. Provo vergogna io per lui che le ha pronunciate. Siamo di fronte ad un ministro che probabilmente non conosce cos'è la disperazione, ma mi preme ricordargli che 'disperato è colui che sente di non avere speranza'. Qui parliamo di esseri umani, di persone, famiglie che scappano dalla guerra, dalla fame e dalle torture», afferma in una nota Angelo Bonelli co-portavoce di Europa verde e deputato di Verdi e sinistra.
Dal Pd, con la capogruppo Debora Serracchiani, arriva la richiesta in Aula di una informativa urgente del ministro Piantedosi. «Lo dico senza alcun tono polemico ma perché riteniamo sia necessario fare chiarezza. È utile e importante anche perché tutti insieme chiediamo un maggior impegno dell'Europa. Continueremo a contestare il dl Ong ma siamo di fronte a una trgedia immensa e deve essere fatta massima chiarezza per capire dove le cose non hanno funzionato affinché non accada più».