Dopo gli spifferi delle ultime settimane e le convulse ore di tira e molla il governo ha ufficializzato le nomine per le più importanti aziende partecipate dallo Stato. Claudio Descalzi resta amministratore delegato di Eni, alla cui presidenza va il generale Giuseppe Zafarana, in uscita dalla guida della Guardia di Finanza.

Francesco Starace non è stato invece confermato come ad di Enel, ruolo che passa a Flavio Cattaneo. Presidente sarà Paolo Scaroni, nome fortemente voluto da Forza Italia e Lega ma sul quale la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva qualche remora per i passati rapporti di Scaroni con il presidente russo Vladimir Putin.

E arriviamo a Leonardo, dove salta il nome di Alessandro Profumo che lascia il posto a Roberto Cingolani, già ministro della Transizione ecologica con il governo Draghi e consigliere della stessa Meloni. Presidente del colosso dell’aerospazio sarà Stefano Pontecorvo, vicino alla presidente del Consiglio e ultimo rappresentate civile della Nato a Kabul durante il ritiro delle forze occidentali dall’Afghanistan. Alla guida di Poste è stato invece confermato Matteo Del Fante, fiorentino, non inviso a Matteo Renzi. Alla presidenza va Silvia Rovere, già presidente di Assoimmobiliare. E si va anche verso la prima donna ai vertici di una partecipata, cioè Terna.

A quanto si apprende da fonti di governo, alla guida della società operatrice delle reti di trasmissione dell'energia elettrica si appresta ad arrivare Giuseppina Di Foggia nel ruolo di ad, al posto di Stefano Donnarumma, mentre la presidenza dovrebbe essere affidata a Igor De Blasio. Per l'ufficialità si attende oggi la lista di Cassa depositi e prestiti, principale azionista di Terna. Ma il dato sembra ormai tratto e fonti di primo piano assicurano che la partita sarebbe ormai chiusa.