«Una lunga conversazione, svoltasi in un clima di cordialità e collaborazione». Così dal Quirinale commentano il pranzo di lavoro tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Al centro del colloquio, i provvedimenti sul tappeto: il nuovo codice degli appalti e le preoccupazioni per l'attuazione del Pnrr. Secondo quanto si apprende, il capo dello Stato e il premier avrebbero affrontato anche i temi dell'emergenza migranti e il nuovo decreto bollette. Argomenti urgenti e importanti che hanno costretto la premier ad annullare la sua trasferta a Udine per la chiusura della campagna per la ricandidatura del leghista Massimiliano Fedriga. Solo un videocollegamento per Meloni dal palco del centrodestra prisidiato da Matteo Salvini e Antonio Tajani.

Subito dopo il colloquio con Mattarella, viste le polemiche degli utlimi giorni, la leader di Fratelli d’Italia ha voluto spiegare agli elettori i passi del suo governo con la consueta rubrica social “gli appunti di Giorgia”. Bollette, fisco, codice degli appalti e riforme gli argomenti scelti dalla premier. Nel dl bollette «c'è anche una norma che adegua alla nostra tregua fiscale le norme penali, si è fatta molta confusione, l'opposizione dice che abbiamo introdotto un condono tributario penale, è falso, noi condoni non ne facciamo», dice Meloni. «Con la tregua fiscale è prevista la rateizzazione e adeguiamo questa norma stabilendo che il processo rimane sospeso fino a quando l'agenzia delle entrate non dice che le rate le stai pagando regolarmente».

E ancora: «Vogliamo costruire un rapporto completamente diverso tra il fisco e il contribuente, che deve tornare ad essere trattato come un cittadino e non più come un suddito». Perché «il modo più efficace per combattere l'evasione è avere tasse giuste, chieste da uno Stato giusto, che si dimostra alleato e non nemico».

E infine il Codice degli appalti, «altra grande e importante riforma attesa da diverso tempo. La finalità della riforma è banale: fare le opere, farle bene, farle in tempi accettabili, combattendo ovviamente sempre le ruberie, ma senza bloccare all'infinito quello che c'è da fare e va fatto».