Mentre Brindisi piange l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, di cui è rimasto vittima un operaio di 46 anni deceduto allo zuccherificio della città, è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a tenere alta l’attenzione sul tema, ricordando la strage di Ribolla. «Settanta anni fa, il 4 maggio 1954, quarantatré minatori persero la vita per le esplosioni di gas grisou che si verificarono all’interno delle gallerie della miniera di Ribolla, nel Comune di Roccastrada, consegnando tale evento alla storia come il più grande disastro minerario del dopoguerra in Italia – scrive il capo dello Stato in un messaggio inviato al Sindaco del Comune di Roccastrada, Francesco Limatola – Morire sul lavoro, per il lavoro, fu il destino di quei minatori, vittime di una logica di sfruttamento che non poneva la salvaguardia della vita delle persone al centro delle attività di produzione: onorare la loro memoria significa esprimere rispetto per il sacrificio e l’abnegazione di questi nostri concittadini che, negli anni difficili del dopoguerra, contribuivano alla ripresa e alla ricostruzione dell’Italia».

Secondo Mattarella «quel dolore che ha colpito una intera comunità - e ne fu testimonianza la partecipazione di decine di migliaia di persone ai funerali - è suonato monito per dare concreta attuazione ai principi che caratterizzano la nostra Costituzione, in particolare sul diritto al lavoro e sulle tutele sociali dei lavoratori, a partire dalla sicurezza». Con un pensiero finale per le vittime. «Nella luttuosa ricorrenza, rivolgo il mio pensiero e la vicinanza della Repubblica ai familiari delle vittime della tragedia di Ribolla e di quanti hanno perso la vita sul luogo di lavoro», conclude il Colle.