Standing ovation da parte dellAula di Montecitorio allingresso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Grandi elettori e rappresentanti del governo, tutti in piedi, hanno tributato un applauso di due minuti al Capo dello Stato prima del giuramento. «È per me una nuova chiamata - inattesa - alla responsabilità; alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi», dice Mattarella nel suo discorso di insediamento, dopo aver giurato da Capo dello Stato per il suo secondo mandato. «Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare lunità della Repubblica - aggiunge il capo dello Stato».  «Adempirò al mio dovere secondo i principi e le norme della Costituzione, cui ho appena rinnovato il giuramento di fedeltà, e a cui ho cercato di attenermi in ogni momento nei sette anni trascorsi. La lettera e lo spirito della nostra Carta continueranno a essere il punto di riferimento della mia azione». «Leggo questa consapevolezza nel voto del Parlamento che ha concluso i giorni travagliati della scorsa settimana. Travagliati per tutti, anche per me», prosegue il presidente. «Il mio pensiero, in questo momento, è rivolto a tutte le italiane e a tutti gli italiani: di ogni età, di ogni Regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico. E, in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte concrete al loro disagio. Queste attese sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà», sottolinea Mattarella. Che rivolge il suo pensiero ai medici e sanitari impegnati nella lotta alla pandemia, e ai sindaci e le forze dellordine. «Nel momento in cui i Presidenti di Camera e Senato mi hanno comunicato lesito della votazione, ho parlato delle urgenze - sanitaria, economica e sociale - che ci interpellano. Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze».  «La stabilità di cui si avverte lesigenza è, quindi, fatta di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune. I tempi duri che siamo stati costretti a vivere ci hanno lasciato una lezione: dobbiamo dotarci di strumenti nuovi per prevenire futuri possibili pericoli globali, per gestirne le conseguenze, per mettere in sicurezza i nostri concittadini». La sfida - che si presenta a livello mondiale - per la salvaguardia della democrazia riguarda «tutti e anzitutto le istituzioni. Dipenderà, in primo luogo, dalla forza del Parlamento, dalla elevata qualità della attività che vi si svolge, dai necessari adeguamenti procedurali». «Vanno tenute unite due esigenze irrinunziabili: rispetto dei percorsi di garanzia democratica e, insieme, tempestività delle decisioni». Serve «un impegno comune» per costruire «una Repubblica capace di riannodare il patto costituzionale tra gli italiani e le loro istituzioni libere e democratiche».  «Quel che appare comunque necessario- nellindispensabile dialogo collaborativo tra governo e Parlamento è che - particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese, il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati». «La forzata compressione dei tempi parlamentari rappresenta un rischio non certo minore di ingiustificate e danno se dilatazioni dei tempi». Quindi il passaggio dedicato alla giustizia che, sottolinea Mattarella, per «per troppo tempo è divenuta un terreno di scontro che ha sovente fatto perdere di vista gli interessi della collettività».  «Rivolgo un saluto rispettoso alla Corte Costituzionale, presidio di garanzia dei principi della nostra Carta. Nellinviare un saluto alle nostre Magistrature - elemento fondamentale del sistema costituzionale e della vita della nostra società - mi preme sottolineare che un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia. Per troppo tempo è divenuta un terreno di scontro che ha sovente fatto perdere di vista gli interessi della collettività. Nella salvaguardia dei principi, irrinunziabili, di autonomia e di indipendenza della Magistratura - uno dei cardini della nostra Costituzione - lordinamento giudiziario e il sistema di governo autonomo della Magistratura devono corrispondere alle pressanti esigenze di efficienza e di credibilità, come richiesto a buon titolo dai cittadini».