«Non rinnoverò la tessera del Pd per il 2023, il partito di Elly Schlein è molto lontano da quello che penso io. Incontrerò la nuova segretaria nei prossimi giorni, per spiegarle i motivi della mia decisione. Il Pd ha comunque una funzione molto importante: competere con i 5 stelle, la possibilità di costruire un’alternativa alla destra passa comunque da un forte ridimensionamento del partito di Conte. Quanto al terzo polo, meglio concentrarsi sull’ipotesi concreta della federazione, non sul partito unico. Sento il dovere di lavorarci, sono un inguaribile ottimista, ce la faremo». A scriverlo ieri su Facebook Andrea Marcucci, ex parlamentare dem che ha annunciato il suo addio al partito.

«Mi pare che le anime liberaldemocratiche e popolari, siano già state confinate in retroguardia nel Pd – ha poi spiegato in un’intervista al Giornale -. Nel contempo non si può neanche dire che con Elly Schlein abbia trionfato un'identità socialdemocratica, ad ora mi sembra più un patchwork da assemblea studentesca». Marcucci ha annunciato la sua adesione a Liberali Democratici Europei, «proprio con lo spirito di favorire l'obiettivo più razionale da raggiungere: una federazione ampia ed inclusiva, che nasca dai territori in modo democratico. Italia Viva, Più Europa, la galassia di Beppe Fioroni, Lde, se vorrà certamente Azione, possono costituire quella presenza liberale ed europeista che in Italia nessuno rappresenta».