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Il governo lavora alla manovra di Bilancio, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri già lunedì. «Ieri ho riunito le forze di maggioranza e i ministri competenti per discutere dei provvedimenti da inserire nella Legge di Bilancio, anche in attesa del Consiglio dei Ministri che avrà luogo lunedì, con importanti iniziative del Governo. Siamo al lavoro su una legge finanziaria attenta a famiglie e imprese, con particolare attenzione ai redditi bassi. Un provvedimento per fronteggiare il caro bollette e sostenere milioni di cittadini in questo periodo difficile e delicato: queste sono le nostre priorità». A scriverlo sul proprio profilo Facebook è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo il vertice di ieri sulla manovra da 30-35 miliardi che il Consiglio dei ministri esaminerà a inizio settimana. L'idea portata al tavolo dal ministero dell'Economia Giancarlo Giorgetti, condivisa da Meloni, è di «aumentare per famiglie e imprese gli aiuti contro il caro bollette allargando anche la platea dei beneficiari di entrambe le categorie; portare il cuneo fiscale al 3%; sostenere maggiormente famiglia e natalità, aumentare le soglie attuali del credito d’imposta sulle bollette per le imprese dal 30 al 35%». La manovra prevede l'impiego di 21 miliardi contro il caro-energia. Ne restano dunque una decina da dedicare alle altre misure, che andranno dunque approvate con indicazioni certe in termini di copertura, per evitare che il deficit del prossimo anno superi il 4,5% del Pil. «Tutto deve avere una copertura», ha detto Meloni - a quanto riferiscono a LaPresse fonti parlamentari - durante il vertice con i capigruppo di maggioranza. Le stesse fonti parlano di una «riunione tranquilla» in cui la premier avrebbe spiegato che tutte le misure della manovra, che dovrebbe aggirarsi sui 30 miliardi di euro, vanno adottate a saldi invariati. Tra le ipotesi sul tavolo c'è la detassazione totale per i nuovi assunti under 34, per 2-3 anni. La proposta sarebbe stata fortemente sostenuta in particolare da FI. Ma tra le idee al vaglio c'è anche una tassa sulle consegne a domicilio per favorire il commercio di prossimità e "quota 103" per le pensioni, con 41 anni di contribuzione e una soglia minima di 62 anni di età. Tra le priorità emerse quella dell'azzeramento dell'Iva su pane, pasta e latte e un'aliquota agevolata del 5 per cento per prodotti per l'infanzia e assorbenti. Sparisce l'ipotesi di uno scudo fiscale sul rientro dei capitali nascosti all’estero, ma sarebbe confermata la cancellazione delle cartelle non superiori a mille euro e il dimezzamento di quelle tra mille e tremila euro, così come l’ampliamento della flat tax del 15% alle partite Iva con ricavi fino a 85mila euro e l’aumento della tassa sugli extraprofitti. «La misura del cuneo fiscale non è attualmente finanziata per il 2023. Volontà del governo è non solo finanziarla e quindi rinnovarla per il prossimo anno ma anche aumentarla per i redditi più bassi dei lavoratori. Per quanto riguarda altre misure di cui si parla oggi sui quotidiani si precisa che si tratta di mere ipotesi presentate nel corso della riunione che sono in corso di valutazione politica», ha dichiarato Giorgetti. Ma il governo sarebbe pronto anche a una stretta sul reddito di cittadinanza, con riduzioni progressive e una maggiore «severità» per gli occupabili. Alla base della stretta anche un accertamento sulla stabile residenza in Italia dei percettori del reddito. Allo studio del governo il raddoppio dal 2023 dell’assegno unico universale (si passerebbe da 100 a 200 euro) per i nuclei familiari con quattro figli o più. La proposta, secondo quanto si apprende, sarebbe stata avanzata dal ministero della Famiglia. La misura varrebbe anche per i figli gemelli fino al compimento del terzo anno di età.