«Io non esisto. Non sono stata chiamata proprio da nessuno». A parlare all’Adnkronos è Nunzia Alessandra Schilirò, ex vicequestore di Roma licenziata dalla Polizia di Stato per le posizioni contro il green pass espresse sul palco di piazza San Giovanni il 25 settembre 2021 e le successive dichiarazioni. «Le pecore nere non sono gradite da nessuna parte. Sono stata punita per aver espresso il mio pensiero, se mi fossi fatta sospendere senza dire la mia, oggi sarei al lavoro. Così come gli altri miei ex colleghi e medici no vax. Se il Ministro Piantedosi e gli altri della maggioranza di questo nuovo governo vorranno ricordarsi di me, insieme agli altri professionisti che hanno osato contestare le politiche anti Covid - dice - sarà sempre troppo tardi. Io sono una perseguitata». «Ho dovuto svuotare il mio ufficio, restituire la mia divisa dopo 15anni di onorato servizio allo Stato e premi vinti che fortunatamente, almeno quelli, non hanno potuto riprendere - continua - Non voglio lanciare appelli, ma mi domando se è giusto che, dopo aver servito lo Stato notte e giorno, dopo aver rappresentato la Polizia anche in televisione e sui giornali per i miei risultati professionali, ora debba essere addirittura licenziata per aver esercitato l’articolo 21della nostra Costituzione. Come mai ci sono magistrati che hanno potuto telefonare a trasmissioni televisive in diretta o partecipare afamosi talk e criticare aspramente leggi e Ministri e a me non è consentito? Forse perché sono donna? Di fronte a un’opinione diversa scompaiono risultati, merito e riconoscimenti? I dirigenti di Polizia non hanno i diritti costituzionali?». «Sono contenta che questo nuovo Governo stia attuando delle giuste misure per ripristinare un’equità violata, ma come mai non pensa ai casi come il mio? Un tempo, avere autonomia e capacità di pensiero erano delle qualità. Evidentemente o sono nata nel secolo sbagliato osiamo ancora nel medioevo e non ce ne siamo accorti».