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Luca Zaia, presidente della Regione Veneto
Proprio mentre le tensioni tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il suo Matteo Salvini si fanno più acute dopo la decisione della prima di inviare altri missili Samp-T a Kiev, al leader della Lega arriva una sponda piuttosto inaspettata sul tema da parte del presidente del Veneto, Luca Zaia.
In un’intervista a Repubblica l’esponente del Carroccio ha parlato della situazione internazionale, citando Hemnigway e spiegando che le guerre non si sono mai risolte uccidendo la gente. L’epilogo, ha detto, «è sempre stato l’armistizio, la pace e l’azione diplomatica».
Zaia si è poi detto d’accordo con la «via» indicata da Papa Francesco mentre ha criticato Joe Biden perché «il presidente degli Stati Uniti, che noi percepiamo come riferimento democratico, dovrebbe risolvere questi problemi». Il presidente del Veneto ha poi sottolineato che «non ci sono dubbi su chi sia l'aggressore l'aggredito» ma che ora «bisogna chiudere questa partita», lasciando intendere di non essere affatto d’accordo con Meloni.
Chiaramente Zaia ha anche toccato i punti più cari del programma di governo, dal premierato alla tanto richiesta autonomia. Si è detto «grande sostenitore» del primo, perché «mutua un'esperienza positiva» come quella dei referendum Segni. Sulla seconda ha poi criticato la «posizione molto ideologica» della presidente della Sardegna Alessandra Todde, che si è detta fortemente contraria. E sulla tabella di marcia è stato chiaro: «Ora vogliamo procedere – ha detto – rispettando il rapporto con il governo».