«La linea politica di Forza Italia è quella indicata da me». In una lunga intervista al Corriere della Sera, Silvio Berlusconi prova a spazzare via tutte le voci su fronde e possibili mal di pancia all’interno di Forza Italia, che potrebbero portare a una scissione dell’ala meno “meloniana” del partito.

«Eventuali prese di posizione di singoli, con accenti diversi come è naturale in un grande partito liberale, rappresentano solo opinioni e sensibilità individuali», dice il Cavaliere. «La stragrande maggioranza, direi anzi la totalità degli aderenti, dei militanti, degli eletti di Forza Italia, mi chiede ogni giorno di continuare a esercitare la leadership e di essere garante di una linea politica che da trent'anni è quella di lavorare per l'unità del centrodestra. Lo spostamento di Alessandro Cattaneo non è una punizione, è una razionalizzazione, utile a rafforzare il Coordinamento nazionale, mentre abbiamo voluto recuperare l'esperienza e la saggezza di Paolo Barelli nel ruolo di capogruppo», spiega Berlusconi, parlando dei cambiamenti in alcuni posti chiave del partito decisi venerdì. Perché «in politica l'immobilismo fa male, per questo Forza Italia si è sempre e continuamente rinnovata nella sua storia ormai trentennale. Del resto non abbiamo rottamato nessuno, abbiamo reso più efficiente la struttura, sostituendo alcuni coordinatori che per diverse ragioni, avendo assunto altri incarichi o non essendo stati rieletti, non erano più in condizione di svolgere il loro compito con l'impegno di prima».

E sulla linea politica più fedele alla premier Meloni, suggerita dalla sua famiglia, da Marina in primis e da Marta Fascina, Berlsconi risponde: «Con mia moglie Marta e con mia figlia Marina c’è un rapporto fatto di amore, stima e totale fiducia: quindi, come è naturale, capita spesso di parlare di politica e i loro consigli sono preziosi. Ma la linea politica e le scelte operative di Forza Italia sono lo ripeto esclusivamente una mia responsabilità. Quanto al rapporto con il presidente Meloni, esso è improntato alla massima lealtà, alla stima personale, a una amicizia sincera, nella convinzione che stia facendo bene e che Forza Italia debba dare un contributo costruttivo alla buona riuscita dell'azione di governo. Lo facciamo da liberali, da cattolici, da garantisti, da europeisti, da atlantisti. Siamo una componente essenziale della maggioranza e il successo di Giorgia sarà il successo di tutti noi», conclude Berlusconi.