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La deputata del gruppo Misto, Sara Cunial, nota per le sue posizioni No Vax, potrà entrare alla Camera senza dovere esibire il certificato verde. Secondo quanto si apprende, infatti, il parlamentare di Alternativa (ma ex grillino come Cunial) e presidente del collegio di appello di Montecitorio, Andrea Colletti, ha accolto il ricorso presentato dalla parlamentare di sospensiva del provvedimento con cui il collegio dei Questori ha introdotto l’obbligo del green pass per potere accedere a tutte le sedi della Camera. Il ricorso sarà esaminato il primo dicembre dal Consiglio di giurisdizione, il tribunale interno di primo grado di Montecitorio. «La motivazione è soltanto di ordine costituzionale come riporta il decreto che ho già notificato sia alla Camera che alla ricorrente che al tribunale interno di primo grado», spiega Andrea Colletti, sentito dall’Adnkronos. Alla domanda dei giornalisti, che chiedono se questa decisione non rischi di creare un precedente, Colletti risponde: «Il punto è che non si può non permettere a un parlamentare di rappresentare tutta una parte di elettorato per una motivazione che non ha un carattere chiaramente sanitario ma che rischia di averne uno più burocratico, diciamo». Il green pass non è una misura sanitaria? «Nel decreto c’è scritto che non può entrare chi è positivo e chi è in quarantena. Sono queste le motivazioni sanitarie». Ma c’è solo il caso della Cunial all’attenzione dei "tribunali" interni della Camera? «A livello di parlamentare a me è arrivato solo il ricorso della Cunial ma so che dovrebbero esserci altri casi all’esame del primo grado. Poi ci sono ricorsi anche di dipendenti della Camera e su questi, avendo profili diversi, ci riserviamo di decidere». Ovvero i dipendenti non hanno le prerogative del parlamentare? «Io devo far rispettare l’interpretazione dei diritti costituzionali, non faccio questioni politiche. Del resto ci troviamo in una situazione del tutto inedita. La decisione del collegio dei questori sul green pass è esplosiva, non si era mai avuta una cosa del genere nella storia di Montecitorio». «Perché le regole che esistono per tutti i cittadini non dovrebbero valere qui a Montecitorio? Se ai lavoratori viene chiesto di esibire il green pass, pena la sospensione e mancata retribuzione, perché ai parlamentari dovremmo consentire di votare anche senza il certificato? Mi stupisce la decisione del presidente del Collegio d’appello della Camera che ha sospeso le regole sul green pass che ci eravamo dati per consentire alla collega dichiaratamente no vax Sara Cunial di entrare in Aula. È passata dal voler combattere la casta a chiedere trattamenti di favore. È inaccettabile», commenta su Facebook il vicepresidente della Camera e Presidente di Italia Viva Ettore Rosato. Gli fa eco Marco Di Maio, vice-presidente del gruppo di Italia Viva alla Camera: «Non trovo parole equilibrate - dice - per esprimere tutta la mia contrarietà, il disappunto, il biasimo verso la decisione presa dal mio collega Colletti, presidente del collegio di appello della Camera dei deputati, di concedere alla deputata No-Vax e No-green pass Sara Cunial la possibilità di venire al lavoro alla Camera senza Green pass».