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Sono cinque le persone morte nel naufragio di un barcone al largo delle coste libiche che trasportava 700 tra uomini, donne e bambini, mentre a Lampedusa proseguono gli sbarchi di migranti: sull’isola sono arrivate nelle ultime ore oltre 600 persone. All’indomani dell’eccezionale ondata di arrivi che ha portato sulla più grande delle Pelagie quasi 2mila migranti, con gli sbarchi che sono proseguiti anche la scorsa notte, l’attenzione resta massima. La politica - dal Partito democratico al centrodestra - reagisce e chiede un intervento urgente dell’Unione europea e del governo. «Credo che la missione militare europea di fronte alle acque libiche per lo stop al commercio delle armi debba essere trasformata», afferma il segretario dem Enrico Letta. «Deve diventare - spiega intervenendo a Radio 1 - la missione che consente di gestire il salvataggio in mare. L’Europa deve fare di tutto per far sì che queste regole vengano rispettate, come quelle di ricollocamento e gestione. Sono convinto che Draghi sia la persona giusta per fare questo perchè in Europa è ascoltato». Anche Italia viva su appella all’Ue: «È il momento che anche su questo tema delicato dimostri il suo nuovo corso. Auspico che si lavori, per la prima volta concretamente e in modo produttivo, sulle questioni del ricollocamento e della gestione dei flussi. Ognuno deve fare la sua parte», dice Giuseppina Occhionero, capogruppo di in Commissione Difesa alla Camera. Il leader della Lega si rivolge invece a Palazzo Chigi «A Draghi porteremo i modelli degli altri Paesi europei. Siccome giustamente si parla di un governo europeista e di quello che ci chiede l’Europa, chiederemo che l’Italia si comporti come si comportano la Spagna, la Grecia e la Francia. In nessun altro Paese ci sono i numeri, le dimensioni e i problemi che abbiamo in Italia». I numeri - sottolinea Matteo Salvini - «dicono che sono arrivati ieri, in una domenica di maggio, il doppio dei clandestini che sbarcarono in tutto il mese di maggio quando ero ministro. Con il più che c’è il Covid. Sicuramente così non si può andare avanti. Volere è potere». E a chi gli chiede un giudizio sul ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, risponde: «Se si aspetta la solidarietà europea penso che andrà a finire come sui vaccini: il nulla. Gli altri Paesi non stanno aspettando l’Europa, ma stanno difendendo i loro territori per conto loro con pieno diritto. Il presidente Draghi dice che noi meritiamo rispetto e anche sul fronte dell’immigrazione meritiamo rispetto. Non possiamo invitare i turisti da mezzo mondo su un’isola che ogni giorno vede migliaia di sbarchi. Non è serio». Giorgia Meloni ribadisce sui social il pensiero di Fratelli d’Italia: «Il blocco navale che chiede FdI è una missione militare europea, fatta in accordo con le autorità del Nord Africa, per impedire ai barconi di partire in direzione dell’Italia. È l’unica misura seria per contrastare il business dell’immigrazione clandestina e fermare una volta per tutte le morti in mare». Per Forza Italia si deve invece «riattivare subito un dialogo costante con i Paesi d’origine e con quelli del Nord Africa per limitare il più possibile le partenze», afferma il capogruppo azzurro alla Camera, Roberto Occhiuto. «Dobbiamo inoltre pretendere dall’Unione europea una compartecipazione alla gestione degli immigrati. Ogni Paese Ue - conclude - dovrà fare la sua parte e farsi carico di una quota di migranti. L’Italia non venga, come al solito, lasciata sola. Draghi e Lamorgese facciano sentire la nostra voce in Europa». Intanto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha avuto un colloquio telefonico con la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson. Il colloquio si è incentrato sulla situazione dei flussi migratori nel Mediterraneo, in particolare sull’intensificazione dei viaggi verso il nostro Paese negli ultimi giorni. Il commissario, secondo quanto riferiscono fonti del Viminale, ha riconosciuto che l’Italia deve avere «un riconoscimento di solidarietà per quello che sta facendo». Nella telefonata si è parlato anche del viaggio in Tunisia che il ministro Lamorgese e Johansson faranno la settimana prossima. In attesa che venga definito il nuovo Patto europeo per asilo e immigrazioni, l’Italia chiede che venga attivato per l’estate «un meccanismo temporaneo di solidarietà tra gli Stati membri dell’Ue, intenzionati ad aderire, e finalizzato al ricollocamento dei migranti salvati in operazioni di ricerca e soccorso in mare». «Non si può continuare a parlare di "emergenza migranti", il fenomeno è strutturale, va avanti da anni e non si può certo risolvere lavorando solo sull’accoglienza. Occorre agire sulle partenze, lavorare sull’altra sponda del Mediterraneo», spiega il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, Il maltempo nei giorni scorsi ha concesso una tregua alla piccola isola ormai da anni abituata agli approdi dei migranti sulle proprie coste. Ma ieri, complici le condizioni meteo favorevoli, le motovedette di Capitaneria di porto e Guardia di finanza sono state impegnate senza soluzione di continuità in una ventina di operazioni di soccorso. «Certo non ci si può affidare al meteo - avverte il primo cittadino - perché se è bastato un giorno di bel tempo per portare sull’isola 2mila migranti, in una settimana rischiamo di vederne arrivare 14mila». «Il fenomeno non si risolve con gli slogan e gli annunci - sottolinea Martello. Salvini e Meloni facciano una proposta concreta per affrontare il problema, invece di indicare strade non percorribili come quella del blocco nave». E al "capitano" che su Twitter ha scritto «sbarcano 1.200 clandestini in un giorno, un problema gravissimo per la piccola e splendida Lampedusa, ma per il sindaco è #colpadisalvini. Non sta bene», il primo cittadino replica a distanza. «Non ho mai detto che è colpa sua, Salvini punta a confondere le acque. Ho solo detto che bisogna smetterla con la propaganda buona sola a fare campagna elettorale e ad aumentare di qualche punto le preferenze nei sondaggi. Il tema è serio e non possono esserci bandierine di partito», conclude il sindaco.