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I componenti della commissione nazionale di Garanzia del Partito Democratico - che si è riunita oggi in via telematica - hanno deliberato di sospendere cautelativamente l’Onorevole Andrea Cozzolino dall’Albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte. E ciò fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della Magistratura relative allo scandalo “Qatargate”.
Il provvedimento - che applica le norme dello Statuto del Pd, del Codice Etico e del Regolamento delle Commissioni di Garanzie, e che mira a tutelare l’immagine del Partito democratico e a consentire all’Onorevole Cozzolino (già comunque autosospesosi dal Gruppo S&D del Parlamento Europeo) la più ampia difesa delle proprie posizioni - è immediatamente esecutivo.
Cozzolino: “Sono del tutto estraneo alle indagini”
Ieri l’europarlamentare si era detto «profondamente indignato per le vicende giudiziarie che apprendo dalla stampa e che minano fortemente la credibilità delle istituzioni europee. Personalmente sono del tutto estraneo alle indagini: non sono indagato, non sono stato interrogato, non ho subito perquisizioni né, tantomeno, sono stati apposti sigilli al mio ufficio».
«Sono pronto a tutelare la mia storia e la mia onorabilità in ogni sede - aggiunge l’eurodeputato, che si è autosospeso dal gruppo S&D - inoltre non ho mai incontrato persone vicine ad agenzie o servizi di sicurezza, né tanto meno ho mai perseguito interessi, vantaggi o utilità personali nella mia vita politica».
Cozzolino sottolinea inoltre che le delegazioni al Parlamento europeo «non sono parte del processo legislativo e, al contrario delle commissioni, non gestiscono risorse del bilancio Ue e non stipulano accordi internazionali. Abbiamo sempre lavorato con trasparenza per promuovere il dialogo tra le assemblee parlamentari - prosegue in una nota - sono ancora fortemente turbato per il fermo del mio assistente, che ho conosciuto per le sue esperienze lavorative nell’Europarlamento e non ho idea di quale sia il suo coinvolgimento nella vicenda giudiziaria se non quello rivelato dalla stampa. Da parte mia, mi batterò per l’affermazione e la difesa della verità e per fare piena luce su sospetti infondati. Sono a completa disposizione dell’autorità giudiziaria per qualsiasi chiarimento e ripongo la massima fiducia nel lavoro della magistratura del Belgio».