Quello di quest’anno sarà il nono messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un record che finora aveva toccato solo il presidente emerito Napolitano scomparso pochi mesi fa. L’appuntamento è per domani alle 20,30 a reti unificate in televisione, ma anche in radio e dopo pochi minuti sui social. Un augurio che l’anno scorso il presidente ha rivolto agli italiani in piedi, davanti a un leggio, dall’appartamento del Capo dello Stato al Quirinale. Una scelta che potrebbe essere confermata anche questa volta, magari in una location diversa come lo studio alla Vetrata o la sala dei Papi. Sarà come di consueto un bilancio dell’anno concluso e un messaggio per quello che verrà. 

Anche sulla durata del discorso non ci dovrebbero essere sorprese, dovrebbe essere intorno a quindici minuti, come negli anni passati. Una via di mezzo tra i due minuti di Luigi Einaudi, alla radio, e i quaranta di Oscar Luigi Scalfaro, limiti estremi di un appuntamento tradizionale che nacque nel 1949 grazie a una scelta del primo Presidente, Einaudi appunto, e a cui nessun successore si è mai sottratto nei 75 anni della storia della Repubblica.

E un altro settantacinquesimo anniversario, quello che si è celebrato quest'anno per la Costituzione italiana, sarà uno dei temi delle parole di Mattarella, che per tutto l'anno ha illustrato ora l'uno ora l'altro articolo, in una sorta di pedagogia costituzionale per ricordare i valori fondanti della patria e della nostra convivenza civile. Potrebbe invece rimanere deluso chi si attende parole sulle riforme: il discorso di fine anno è tradizionalmente rivolto ai cittadini e non alle istituzioni o alla politica, a cui il Presidente parla invece prima di Natale durante la cerimonia di auguri alle Alte cariche.

Il capo dello Stato, come ha già fatto nelle scorse settimane, ricorderà i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, auspicando ancora una volta una pace giusta per Kiev e la fine delle sofferenze dei civili in entrambi gli scenari di guerra. Farà dunque un nuovo richiamo alla diplomazia e al multilateralismo, come già durante il discorso ai diplomatici italiani e stranieri, e toccherà di nuovo i temi del cambiamento climatico e della sfida dell'Intelligenza artificiale, che mostra opportunità, ma anche rischi.

Rivolgendosi al nostro Paese, il Presidente dovrebbe tornare sulla necessità di contrastare nel modo più deciso la violenza alle donne. E con altrettanta urgenza sottolineerà l'esigenza per donne e giovani di un lavoro dignitoso. Ma come già negli anni passati, anche in quelli più duri per un Paese piegato dalla pandemia, Mattarella intende ricordare a tutti che l'Italia ha le potenzialità per superare ogni difficoltà, quando si mostra unita e quando i suoi cittadini si mostrano solidali come nel recente passato. Ma il cuore del discorso di fine anno, per tradizione, è il messaggio di fiducia e speranza che il capo dello Stato trasmette ai cittadini. Per questo temi in agenda del 2024, come il Pnnr o le elezioni europee, potrebbero essere declinati sì ma per sottolineare il valore delle democrazie (per il voto Ue) o le grandi opportunità a disposizione del Paese (per il Pnnr). Ancora di più in quest’ottica, il capo dello Stato dovrebbe rivolgere parole dirette ai più giovani, naturali destinatari di una sollecitazione a non lasciarsi andare alla rassegnazione e a guardare al futuro con sguardo positivo. Un tema ricorrente nel doppio mandato di Mattarella. Anche a loro, ma non solo a loro, sono state rivolte le ultime riflessioni del capo dello Stato su questioni come la sfida ambientale o quella posta dall’Intelligenza artificiale.