«Il problema del Pd non è la tenuta, come sento spesso ripetere: ma la sua capacità di allargarsi. Torno al tema del coinvolgimento dei riformismi che già esistono nel Paese, perché è una via obbligata. Questo è il destino del Pd e questo sarà il compito che spetta a Elly Schlein, se saprà interpretare al meglio il suo ruolo». Così Romano Prodi in un'intervista a Repubblica.

Secondo Prodi, la vittoria di Schlein è dovuta alle «stesse condizioni che hanno portato al grande successo di Meloni. Voglia di cambiamento, di volti nuovi, di nuove avventure. Qualcuno alla vigilia aveva descritto Bonaccini come usato sicuro, e io penso fosse un complimento. So chi è, mi fido di lui, so cosa potrà fare. Schlein invece era il nuovo rischioso, perché il nuovo, insieme alle speranze, porta sempre qualche rischio».

Sul tema delle alleanze, il suo consiglio per la neo segretaria dem è «parlare con tutti gli interlocutori possibili. Questo è necessario, ma sapendo bene cosa si vuole e cosa si è. Cioè avendo definito bene il perimetro del Pd che verrà e la società mobile che saprà portarsi dietro. Senza alleanze non si va da nessuna parte, ma sono l’ultimo tassello. Prima vengono i contenuti».