Pro | La legge che vieta il fumo all’aperto non è paternalista ma difende chi fumatore non è. Di Chiara Lalli

Devo fare una premessa per evitare di essere linciata (non servirà, lo so): l’unica ragione legittima per vietare è la presenza di un danno a terzi. Il paternalismo è sbagliato (“te lo vieto per il tuo bene”), il moralismo anche (“te lo vieto perché è immorale”). Ecco perché il divieto di fumare anche in alcuni spazi all’aperto non è una offesa mortale alla vostra libertà, non è necessariamente proibizionismo ma potrebbe essere una regola di convivenza per proteggere chi sta sottovento, soprattutto rispetto a quelle cose elettroniche che puzzano di gatto morto. Una mia amica mi ha detto “ma al bar o al ristorante chi fuma si alza” e io mi chiedo dove viva e se abbia mai provato a dire “scusi (pure!), potrebbe smettere di fumarmi nel vino o sul mio risotto?” per vedere l’effetto che fa. Perché solo in un mondo ideale chi fuma si sposta. Nel mondo reale, ripenso al cane che pisciava sulla catena del mio motorino. In un mondo ideale, poi, non servirebbero proprio i divieti e le leggi coercitive.

Contro | I proibizionisti si sbagliano: i divieti sono liberticidi e inefficaci. Di Daniele Zaccaria

Sarà certamente un caso, ma il primo governo nella storia che impose il divieto di fumare all’aperto fu il Reich hitleriano all’indomani della presa del potere. Un po’ per igiene razziale, un po’ perché il führer detestava l’odore del tabacco. Risultato? Dal 1933 al 1939 il consumo di sigarette in Germania è aumentato di oltre l’80% a dimostrazione che l’ideologia proibizionista oltre a essere liberticida è decisamente stupida. Neanche un regime totalitario e brutale come quello nazionalsocialista era in grado di controllare i comportamenti dei suoi cittadini. Il vizietto colpisce anche le democrazie. Come gli Usa con il disastroso proibizionismo degli anni 20 e la più moderna crociata anti-sigarette in un Paese divorato dagli psicofarmaci. Non fumare a pochi metri da un bambino, da una donna incinta è una questione di buon senso non di divieti, anche perché per le stesse ragioni dovremmo impedire alle automobili di transitare davanti alle scuole, agli ospedali e persino agli aeroporti. Il governo Meloni ci pensi bene.