Momenti di tensione questa mattina davanti all’istituto Molinari di Milano per la visita, contestata da un gruppo di manifestanti, del sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti, che ha reso omaggio alla targa che ricorda Sergio Ramelli, lo studente di 19 anni assassinato il 13 marzo di 48 anni fa, durante la stagione degli anni di piombo, dal servizio d'ordine di Avanguardia Operaia.
Al suo arrivo, Frassinetti è stata contestata da un gruppo di ragazzi e di esponenti della Rete antifascista di Milano. All'esterno, i manifestanti hanno affisso uno striscione con la scritta: “Memoria antifascista. Nel ricordo dei caduti della nuova resistenza. No al fascismo di ieri e di oggi”. “Si dimentica il prezzo pagato dai cittadini uccisi dai fascisti a partire da piazza Fontana”, è stato sottolineato dai ragazzi in presidio.

“Ho ricordato - afferma Frassinetti - che proprio in quella scuola un professore consegnò agli estremisti di sinistra il tema di Sergio contro le BR e da lì iniziò il suo calvario”. Ramelli venne aggredito sotto casa e morì al termine di un’agonia durata 47 giorni. “Ringrazio per la sua significativa presenza il fratello di Fausto Tinelli, ragazzo di sinistra ucciso davanti al Leoncavallo, presto andrò a deporre i fiori anche nella sua scuola”, aggiunge Frassinetti che ringrazia “gli studenti del Molinari che mi hanno accolto nel loro istituto e condivido il comunicato dove si dicono contrari ad ogni violenza”.

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nell'esprime solidarietà a Frassinetti, condanna le contestazioni subite dall'esponente del governo. “Mi unisco al suo ufficiale ricordo di Sergio Ramelli a cui Milano, come molte altre città italiane, dedica un luogo pubblico. Nel piccolo parco a suo nome - ricorda La Russa - ogni anno anche il sindaco Sala porta una corona al cippo che lo ricorda. È vergognosa, al di là di ogni legittima posizione politica, la contestazione di sedicenti antifascisti che meglio sarebbe qualificare pretestuosamente ignoranti. Gli atti pubblici del processo contro i suoi assassini infatti, hanno confermato in sentenza che Sergio Ramelli mai si era reso responsabile di un qualsiasi gesto di provocazione e ancor meno di violenza”. Per La Russa, inoltre, “bene ha fatto il Sottosegretario Frassinetti ad accomunare il suo ricordo a quello di Tinelli. Anche io, a Sergio, Fausto e Iaio, ho dedicato nel mio primo discorso al Senato da presidente, il mio commosso pensiero. Mi aspetto che tutte le forze politiche - conclude - si associno al gesto di Paola Frassinetti. Senza se e senza ma”.

Ad esprimere solidarietà anche il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, che ha definito “inaccettabili le violente contestazioni nei confronti del sottosegretario Paola Frassinetti”. “A lei - ha proseguito - tutta la mia solidarietà e vicinanza. Mi auguro che tutte le forze politiche condannino gli insulti volgari espressi contro di lei, atteggiamenti che mirano a ricreare un clima da anni '70 che vogliamo fermamente non torni mai più”. 

Anche il Ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, si dice vicino alla preside dell'istituto e al sottosegretario “per le vergognose contestazioni”. “Il giovane Sergio Ramelli viene così ucciso due volte: da coloro che lo hanno ammazzato per aver scritto un tema contro le Brigate Rosse e da quelli che oggi ne contestano il ricordo istituzionale. Una inaudita vergogna - sottolinea – che in Italia ci sia ancora chi ricordi con nostalgia anni terribili di violenze, di cui furono vittime generazioni di giovani di diversa militanza politica e tanti altri innocenti. Le forze politiche, tutte, hanno il dovere di condannare queste vili contestazioni e partecipare unitariamente a commemorazioni utili soprattutto a ricordare per non rivivere mai più quei tempi”, conclude. Per Fabio Petrella, deputato di Fratelli d'Italia, la contestazione di oggi “è ignobile e figlia di un passato di cui dobbiamo assolutamente liberarci al più presto con un'operazione culturale di ampio respiro”.