APPROVATO IL DECRETAIUTI BIS DA OLTRE 14 MILIARDI

Il Consiglio dei ministri ha dato ieri il via libera al decreto Aiuti bis da 14 miliardi e 300 milioni di euro che contiene il taglio al cuneo fiscale, la rivalutazione anticipata delle pensioni, gli sconti in bolletta e un ulteriore aumento della tassazione sugli extraprofitti, ai quali si aggiungono altri 2 miliardi per la proroga del taglio delle accise sui carburanti.

«Le misure valgono circa due punti percentuali di Pil e il risultato è stato ottenuto senza alcuno scostamento di bilancio ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa post Cdm - è stato possibile perché l’andamento dell’economia è migliore del previsto, grazie agli italiani e alla politica economica del governo, che ha sostenuto l’economia mantenendo gli obiettivi di riduzione del deficit e di riduzione del rapporto debito-Pil».

Draghi ha poi annunciato che « la crescita annuale acquisita finora è pari al 3,4 per cento, più di quanto era stato stimato dal Mef in aprile per tutto il 2022». Un dato definito dall’inquilino di palazzo Chigi «molto positivo, sia se confrontato con il passato recente sia se confrontato con gli altri paesi».

Draghi ha infatti ricordato che «nel corso degli ultimi 20 anni l’Italia non era mai cresciuta oltre il 2 per cento» mentre nel 2022, secondo l’Fmi, «crescerà più di Germania, Francia, Stati Uniti e media euro».

Ma il governo ha anche ricordato come si prospettino «nuvole scure all’orizzonte, soprattutto a causa della crisi energetica e del gas». Su tutto c’è poi il velo delle elezioni anticipate del 25 settembre, che fanno parte di quella «incertezza politica» a cui Draghi ha fatto riferimento paragonandola alla «incertezza geopolitica» derivante dalle tante crisi nel mondo.

Da ultimo, il presidente del Consiglio ha sottolineato come uno degli obiettivi di questi provvedimenti sia quello di attrarre investimenti, soprattutto nel settore dei semiconduttori.

Passaggio finale sulla cosiddetta “agenda Draghi”, protagonista finora della campagna elettorale. «L’agenda Draghi è fatta di provvedimenti, di interventi e di risorse, e quella di oggi è fatta di risposte pronte ai problemi che si presentano». L’ex presidente della Bce ha espresso inoltre il desiderio di «lasciare al prossimo governo il raggiungimento di tutti gli obiettivi del Pnrr previsti per quest’anno». E ne ha fatta poi una questione di credibilità.

È importantissima per il benessere, la prosperità e l’equità sociale - ha concluso - cioè per fare tutte le riforme necessarie senza un vincolo esterno negativo.