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flick piantedosi
«Il decreto sulle navi Ong è contrario alla legge del mare e alla Costituzione. Le nostre leggi vietano di discriminare in base al sesso, all’età, o a un’infermità in atto». Pensieri e parole di Giovanni Maria Flick, ex presidente della Consulta ed ex Guardasigilli del governo Prodi uno in un'intervista al quotidiano "La Repubblica". «E' una guerra, più che ai migranti, a chi li salva applicando la legge del mare, i trattati internazionali e la nostra Carta. - ha affermato ancora Flick - parlo di tutte quelle che prevedono il salvataggio di chi rischia la vita in mare, impongono di dare subito alla nave un porto sicuro e vietano di rimandare chi si trova in pericolo nello stesso posto da cui è fuggito. La vita è sacra, e la Costituzione non attribuisce all’autorità pubblica il diritto di distinguere il grado di pericolo e la diversità di posizione tra chi rischia la vita. L’accoglienza in un porto sicuro è il presupposto per verificare se quelle persone possano poi essere accolte o no». «Le convenzioni internazionali impongono il diritto-dovere di portare la nave in un porto sicuro; non certo di discriminare tra un migrante e l’altro. - ha detto Flick - L'Italia deve parlare con l’Europa, perché ha sottoscritto gli accordi di Dublino e deve controllare le frontiere lungo ottomila chilometri di costa». Sull'asilo Flick ha sottolineato che «l’Italia non può dimenticare le convenzioni che ha firmato, in cui questa soluzione non è prevista. I migranti non possono pagare il prezzo delle diatribe tecniche e politiche del nostro governo in conflitto con gli altri membri della Ue. Né possono essere 'monetizzati', facendo sì che vengano trattenuti da Paesi che non rispettano i diritti umani, o tantomeno usati per creare difficoltà alla Ue».