“Non c’è un confronto da fare. Ci sono leggi e una sentenza precisa. I sindaci sanno quello che possono e che non possono fare”. È una chiusura netta quella della ministra della Famiglia Eugenia Roccella ai sindaci “ribelli” che hanno deciso di riprendere la registrazione dei figli nati da coppie omogenitoriali nei propri comuni. “Non stanno protestando contro la circolare Piantedosi ma contro la sentenza della Cassazione. Quindi dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite. C’è una sentenza molto precisa che dice determinate cose”, sottolinea la ministra replicando ai primi cittadini che chiedono di aprire una discussione con il governo e in Parlamento. Anche quello Europeo, dove il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha portato la battaglia per i diritti delle famiglie omogenitoriali.

“Sono qui per chiedere il vostro sostegno – spiega Sala in conferenza stampa a Bruxelles - prima di tutto vengono i diritti dei bambini”. “La comunità europea deve prendere nelle sue mani la questione della maternità surrogata – prosegue - perché è molto delicata e non può essere lasciata agli Stati. È fondamentale per noi perché non vedo un modo per risolvere la questione in Italia. La seconda cosa è spingere il Governo italiano ad essere chiaro se vogliono stare con la Polonia e l'Ungheria o vogliono avere un approccio europeo reale e accettare lo spirito sociale dell'Europa”. Al fronte dei sindaci in rivolta si uniscono anche i dem Dario Nardella e Stefano Lorusso, che annunciano l’intenzione di riprendere le trascrizioni a Firenze e Torino. Di fronte al vuoto legislativo richiamato dalla Corte Costituzionale, “credo sia doveroso per i sindaci dare un riconoscimento a questi bambini che non posso essere discriminati rispetto ad altri bambini del nostro comune. Non è una posizione ideologica, ma è una posizione concreta e di buonsenso”, sottolinea Nardella. “Noi sindaci ribadiamo la volontà di agire collettivamente nell’esclusivo interesse dei minori, procedendo alla trascrizione integrale dei certificati di nascita costituiti all'estero con due mamme, non riconducibili a una gestazione per altri, chiaramente esclusa dalla legge”, spiega in un’intervista alla Stampa Lorusso.

Intanto in commissione Giustizia della Camera slitta il seguito dell’esame delle proposte di legge sulla maternità surrogata presentate da Lega e Fratelli d’Italia. Previsto come punto dell’ordine del giorno dei lavori odierni, la commissione ne ha rinviato l’esame alla prossima settimana. Nel calendario del mese di aprile dell’Aula di Montecitorio, stilato oggi dalla conferenza dei capigruppo, non figura la maternità surrogata, così come alcun esponente di maggioranza ne ha chiesto la calendarizzazione per l'Assemblea, riferiscono esponenti delle opposizioni. Sul tema la commissione dovrebbe svolgere delle audizioni