PRONTA LA QUARTA GAMBA CHE SOSTERRÀ MELONI

E alla fine lista unitaria sia, per la cosiddetta quarta gamba del centrodestra. Con tanto di investitura alla leadership di Giorgia Meloni. «12, 14 o 16 collegi», ha detto il presidente della Liguria, Giovanni Toti, dell'uninominale saranno quelli riservati a “Noi moderati”, il nome scelto per la nuova lista unitaria di Udc- Ci- Nci- Iac. «Ringraziamo Giorgia Meloni perché rispetto a questa nostra proposta politica ci ha dato non solo credito, ma anche perché ha capito che senza “Noi moderati” il centrodestra sarebbe più povero», ha detto subito Maurizio Lupi, leader di Noi con l’Italia. Ancora più netto il segretario Udc, Lorenzo Cesa. «Dobbiamo dire grazie a Giorgia Meloni, a chi, senza usare giri di parole, oggi ha la leadership del centrodestra». Toti la chiude poi così. «Mi unisco ai ringraziamenti a Giorgia Meloni, sembra la predestinata a correre per la guida del paese».

I cespugli dell'alleanza, dopo qualche esitazione e soprattutto dopo l'accordo sui collegi, correranno quindi assieme il 25 settembre. Il logo che porteranno questa mattina al Viminale è tondo a fondo blu con la scritta “Noi moderati” e sono presenti i due simboli delle due alleanze che si erano formate nei giorni scorsi, quella tra Noi con l'Italia di Maurizio Lupi e Italia al centro di Giovanni Toti; e quella tra l'Udc di Lorenzo Cesa e Coraggio Italia di Luigi Brugnaro. Un accordo che è l'ultimo sancito in casa centrodestra, nato anche per far da contraltare ai centristi del terzo polo, quello formato ieri da Iv di Renzi e Azione di Calenda. Sul carro di Meloni era già salito, in tempi non sospetti, anche Gianfranco Rotondi.

«Leggo retroscena sul centrodestra, la verità è che la Meloni si è fatta carico della coalizione e delle forze minori con la stessa generosità di Berlusconi e con l’assenso dello stesso Silvio - ha spiegato ieri il democristiano - Non ci sono rotture, trucchi, inganni, io poi preferirei una lista unitaria per Giorgia: che senso ha far scaturire una candidatura a premier da una gara interna? Meglio scegliere prima, apertamente, e affidarsi al giudizio elettorale, ma è una opinione personale, di uno che le tattiche generalmente le sbaglia».