PHOTO
Conte
All'indomani del plebiscito che gli ha consegnato la guida dei 5 stelle, con il 92,8% delle preferenze nel voto degli iscritti, Giuseppe Conte incassa gli auguri di buon lavoro da parte dei leader del Movimento e di quelli del centrosinistra. Silente invece, almeno per il momento, il garante Beppe Grillo, che oggi sui social ha parlato di salute del suolo e cambiamenti climatici. È stato proprio il fondatore ad indicare l’ex premier come nuovo presidente del Movimento dopo che si è ricomposta la frattura tra i due sul nodo della leadership e dello Statuto. Nelle prime parole successive alla chiusura delle votazioni Conte ha tracciato una direzione di marcia: «Da settembre girerò personalmente tutta l’Italia, nel giro di alcuni mesi, spero già a fine anno, avremo il più partecipato e articolato programma di governo mai elaborato». Mentre, intervistato dal Fatto Quotidiano, l’avvocato spiega: «La nuova squadra arriverà a settembre. Sarà la testimonianza di un grande rinnovamento, con l’inserimento di un centinaio di nuove figure». Sul capitolo giustizia, l’ex premier chiarisce: «In prossimità della scadenza del regime transitorio, vigileremo affinché la durata media dei processi sia davvero più breve, in modo che non siano a rischio di estinzione. Altrimenti interverremo coi correttivi necessari». Sulla linea dei 5 stelle nei confronti del governo precisa: «Nel M5s non ci saranno governisti e anti-governisti. Lavoreremo tutti per offrire leale collaborazione al governo». Ma «ci faremo sentire sui contenuti concreti, vogliamo cooperare in modo franco e costruttivo». Quanto ai rapporti con l’ex capo politico del M5s, il ministro degli Esteri Luigi di Maio, Conte assicura: «Tra noi non c’è alcun dualismo». Con il titolare della Farnesina che rivendica: «Più volte hanno provato a raccontarci come finiti, lacerati, ma siamo ancora qua. Uniti, con le idee chiare, con una nuova energia e con tante responsabilità che vogliamo onorare al meglio».Seppure Conte garantisca lealtà, il rapporto con l’esecutivo Draghi potrebbe, alla ripresa dell’attività a settembre, rappresentare uno dei nodi della nuova leadership del Movimento, al cui interno permangono posizioni critiche, a partire dai temi della giustizia, ma dirimente sarà soprattutto il dossier sul destino del reddito di cittadinanza. Nessun commento dal centrodestra, mentre gli ex alleati del Conte II salutano con soddisfazione l’elezione dell’avvocato pugliese e già guardano ai prossimi appuntamenti elettorali e a una rinnovata collaborazione. Dal segretario Pd Enrico Letta arrivano i «complimenti e un grande in bocca al lupo da tutti noi a Giuseppe Conte per l’elezione a Presidente del M5s». Mentre Goffredo Bettini, tra i sostenitori del governo giallorosso più attivi a sinistra, sottolinea: «L’elezione di Conte è un fatto positivo per il centrosinistra, la democrazia italiana e la stabilizzazione ulteriore del governo Draghi. Si apre una nuova pagina per l’esperienza politica ispirata e fondata da Beppe Grillo. C’è un grande spazio per una ricerca unitaria e per ridurre le distanze che ancora ci sono con il Pd di Letta e la sinistra». Per Leu Francesco Laforgia ha esortato l’ex premier a «dare forza all’alleanza Pd-M5s-Sinistra verso la sfida delle prossime politiche. Impegniamoci a realizzare un progetto comune, anche fuori dal Parlamento». A partire dalle amministrative, «dove siamo già insieme e dove possiamo unirci ai ballottaggi». Caustico invece il commento di Italia viva, con il presidente Ettore Rosato che chiosa: «A Conte piace vincere facile! Non metto in dubbio la sua popolarità nel partito dei 5 stelle, ma esultare del risultato quando a correre era da solo mi sembra un pò tanto, perfino per loro». Intanto il Comitato di garanzia (ne fanno parte Crimi, Lombardi e Cancelleri) ha messo a disposizione di Conte e del garante Grillo il mandato. Dopo la pausa estiva la prima scadenza interna per Conte sarà quella dell’organizzazione della nuova catena di comando del Movimento. Osvaldo Napoli di Coraggio Italia valuta positivamente un eventuale impegno come vice della sindaca uscente di Torino Chiara Appendino, un nome di cui si discute da tempo. Tra gli altri possibili componenti della squadra si fanno i nomi di Paola Taverna ed Alfonso Bonafede. Poi ci sarà la tornata di amministrative il 3 e 4 ottobre, con Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli al voto. I sondaggi parlano delle liste M5s in affanno nei consensi al primo turno ma i cui voti che potrebbero essere importanti dove è stata formata una coalizione di centrosinistra o ai ballottaggi. E la partita del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia dei 5 stelle, di cui pezzi della maggioranza, a partire da Lega ed Italia viva, chiedono una revisione.