I partiti della maggioranza «sull'Ucraina - una questione cruciale - non stanno più in piedi». «Ho ascoltato l'intervento del capogruppo leghista Romeo al Senato ed era perfettamente sovrapponibile a quello dei 5stelle». Carlo Calenda, leader del Terzo polo, lo dice a Repubblica. «Non ho previsioni da fare», aggiunge, «ho solo segnalato che sono in crisi politica di contenuti e di proposte». Il fondatore di Azione nota poi in Giorgia Meloni «un affanno gigantesco nell'attività di governo. Non ha un'agenda, la subisce. Dovrebbe andare l'attacco, invece gioca in difesa».

Calenda esclude collaborazione sulla riforma fiscale «se c'è la flat tax» e bolla come una "follia" i sospetti di chi prevede un suo sostegno all'alleanza di governo: «Siamo liberali, non possiamo governare insieme a sovranisti» dice e a chi gli chiede un giudizio sulle prime mosse di Elly Schlein alla segreteria del Pd replica: «Quali mosse? Non ho capito come la pensi sulla Gpa, sull'immigrazione, sui rigassificatori, sul termovalorizzatore». I rapporti con Renzi? «Tutto bene, abbiamo deciso che faremo il partito unico, presto cominceremo a scrivere il manifesto dei valori», risponde confermando l'intenzione di candidarsi alla guida del partito.