Lorenzo Fontana, esponente della Lega, è stato eletto presidente della Camera. Il raggiungimento del quorum, nel corso della quarta votazione, è stato salutato dall'applauso della maggioranza. L’opposizione, invece, non ha applaudito. In attesa della proclamazione ufficiale, secondo i dati ufficiosi Fontana avrebbe ottenuto 225 voti: 77 per Maria Cecilia Guerra, 52 per Federico Cafiero de Raho, 22 per Matteo Richetti, uno ciascuno per Debora Serracchiani e Riccardo Molinari. Undici le nulle, 6 le bianche.

Camera dei Deputati, oggi la votazione

Dopo i tre voti senza quorum di ieri, la Camera dei deputati tornerà oggi a riunirsi per tentare di eleggere il suo presidente a partire dalle 10.30. Con l'elezione del presidente del Senato senza la partecipazione di Forza Italia e grazie al soccorso dell'opposizione, oggi a a Montecitorio si gioca quindi un'altra partita con la Lega che schiera Lorenzo Fontana, già vicepresidente della Camera, come candidato per la terza carica dello Stato. Ma se il capogruppo uscente di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, dice che il partito darà l'ok al leghista (''ritengo di sì''), ieri non nascondeva una vena polemica il collega di partito Alessandro Cattaneo, papabile ministro, che spiegava: «Non è un problema di nomi. Noi non personalizziamo e non mettiamo veti, noi...». Sì confermato anche dal vice presidente Antonio Tajani. In casa Forza Italia, del resto, pesa il "no" di Giorgia Meloni all'upgrade governativo della fedelissima di Arcore Ronzulli, anche per un dicastero di fascia medio-bassa, tipo le Politiche Ue. E queste resistenze da parte di via della Scrofa su alcuni nomi indicati dal Cav avrebbero portato gli azzurri a valutare anche la possibilità di presentarsi separati alle consultazioni al Colle per la formazione del nuovo esecutivo. Un'ipotesi che però, raccontano, divide Forza Italia, ormai ridotta a due correnti, i filo-ronzulliani e i parlamentari vicini ad Antonio Tajani. Un'opzione che certo non piace a Meloni, che interpellata in proposito stasera all'uscita di Montecitorio ieri ha tagliato corto così: «Non lo so, ne parleremo nei prossimi giorni». Più secca la Lega: «Sono prive di fondamento le notizie relative al centrodestra diviso alle consultazioni al Colle». L'ira di Fi per il "metodo meloniano" nella scelta dei ministri, raccontano, potrebbe quindi ripercuotersi anche oggi alla Camera.