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Un lungo applauso con standing ovation alla Leopolda per la chiusura dell’intervento di Maria Elena Boschi, che si è commossa per il tributo che ha ricevuto dalla platea. «C’ è un momento in cui si raggiunge un limite, basta. La macchina del fango l’hanno fatta loro e noi l’abbiamo subita. Ma non ci avete fatto niente. Continueremo a combattere, non ci arrendiamo», ha detto Boschi. «Vi ringrazio per l’affetto», ha commentato salutando «la comunità della Leopolda». «Sono stata massacrata per anni e ci sono delle responsabilità precise: i responsabili politici sono quelli che hanno lucrato su questo, i populisti. Qual era la verità lo sapeva la stampa e lo sanno i signori della politica che hanno ridotto Mps nelle condizioni in cui è, e sono gli stessi di quella sinistra che hanno fatto la guerra dentro e fuori, D’Alema e i suoi amici», ha detto la capogruppo di Iv alla Camera citando la vicenda del crac di Banca Etruria, nella quale il padre Pier Luigi è stato coinvolto, ma poi la sua posizione è stata archiviata. Boschi ha parlato di «macchina del fango di Casalino e Di Maio, fatta volontariamente e coscientemente». «La macchina del fango l’hanno fatta loro - ha ribadito - i Casalino, Di Maio, "la bestia" di Morisi e Salvini, e noi l’abbiamo subita, ma non ci fanno paura: siamo ancora qui e continueremo a batterci per le nostre idee. È l’ora di dire basta, Basta!». «La mia figura pubblica è stata compromessa, è irrecuperabile. Sono stata massacrata, stritolata nella gogna mediatica, attaccata dalla macchina del fango. Ma gli è andata male, perché siamo ancora qui - ha affermato tra l’altro Boschi - Noi non siamo come "la bestia", noi non siamo bestie. C’è stata una campagna social organizzata scientificamente per screditarmi. Hanno cercato di massacrarmi come persona, come donna, perché non riuscivano ad attaccarmi come parlamentare. Ma la politica mi ha dato tanto, soprattutto grazie alla Leopolda». «Trovo un pò vigliacco il silenzio di qualche ingrato - ha aggiunto Boschi - però rispetto le loro scelte. Io sono ancora qua. Io la faccia ce la metto ancora, e siano ancora più convinti di stare dalla stessa parte con Matteo Renzi. Qualcuno dice che la Leopolda è un’associazione a delinquere. Io sono orgogliosa della Leopolda perché è un vivaio di idee e proposte per salvare il Paese».