La bordata
Il presidente dei senatori del PD critica la gestione della riforma e sollecita il ministro a una proposta seria con risorse certe
Duro attacco del presidente dei senatori del Partito Democratico, Francesco Boccia, contro il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, accusato di “sparizione politica” dopo la sentenza della Corte costituzionale sulla legge sull’autonomia differenziata.
Intervenuto all’Università di Salerno, durante un dibattito su “Autonomia e coesione: missione impossibile?”, Boccia ha definito la pronuncia della Consulta «una sentenza monumentale», che ha «messo in evidenza il rischio di minare la solidarietà tra Stato e Regioni, l’unità giuridica ed economica della Repubblica e l’eguaglianza dei cittadini nel godimento dei diritti».
Secondo Boccia, la maggioranza di governo starebbe «nascondendo gli atti» relativi alla riforma, nel tentativo di non alimentare ulteriori fratture interne. «Da quando la Corte si è pronunciata – ha detto – abbiamo perso le tracce di Calderoli. Ci aspettavamo una nuova proposta della maggioranza, ma il ministro è sparito dai radar».
Boccia ha ribadito che per il Partito Democratico non ci sarà alcuna apertura verso l’autonomia differenziata senza aver prima recepito integralmente i rilievi della Corte costituzionale, senza la definizione e il finanziamento dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), e senza mettere sul tavolo le risorse necessarie per garantire servizi su scuola, sanità, trasporto pubblico locale e assistenza.
«Ogni tentativo di aggirare i rilievi della Consulta – ha avvertito – troverà le nostre barricate in Parlamento e in ogni piazza, da Sud a Nord».
Nel suo intervento, Boccia ha accusato Calderoli e la Lega di avere a cuore un solo obiettivo: il residuo fiscale, ossia la quota di tasse che le Regioni più ricche vorrebbero trattenere. «Calderoli non ha mai fatto lo sforzo di andare oltre l’articolo 116, comma 3 della Costituzione», ha detto, sottolineando come nel disegno di legge «si faccia riferimento ai Lep in maniera generica, senza stanziare neanche un euro, perché il provvedimento è a invarianza di spesa».
Boccia ha infine lanciato un appello diretto al ministro: «Calderoli si svegli dal letargo, smetta di cercare scorciatoie e torni in Parlamento con una proposta seria, con risorse certe e un’indicazione chiara dei Lep da finanziare per ridurre le disuguaglianze».