«La Presidente Meloni chiede unità e di abbassare i toni affermando, tra le altre cose, che non ci siano i presupposti per le dimissioni del sottosegretario Delmastro, affidandosi all'imbarazzante lettera del ministro Nordio, che ha costruito una copertura politica all’On. Donzelli e al sottosegretario Delmastro. Il Dap ha scritto nero su bianco che i documenti resi pubblici da Donzelli e Delmastro non erano divulgabili né cedibili a terzi. In qualsiasi altro paese europeo atti riservati tra criminali, all'interno di un carcere di massima sicurezza, che fossero stati divulgati da esponenti di governo, avrebbe portato alle loro dimissioni immediate. In Italia la Presidente del Consiglio, invece, difende il suo sottosegretario e il suo coordinatore politico». Lo scrive in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. 

«Le carte in possesso a Donzelli e Delmastro il ministro della Giustizia a me non le consegna, nonostante ne abbia fatto formale richiesta. Evidentemente perché non possono essere divulgate», prosegue quindi Bonelli. «Cara Presidente, lei chiede unità ma non rappresenta certo una figura super partes che può bacchettare maggioranza ed opposizione, perché deve rispondere della sua maggioranza e dei suoi errori, prima faccia dimettere Delmastro che accusa l’opposizione di inchinarsi alla mafia e che, insieme a Donzelli, ha usato atti sensibili come se fossero cartoline postali» prosegue Donzelli.

«Tra l'altro è stato proprio il suo partito a creare un clima di attacco, aggredendo l'opposizione in Parlamento proprio nel momento in cui si stava approvando alla Camera, unitariamente, la Commissione Antimafia. Le ricordo anche che lei ha come sottosegretario un tale Claudio Durigon che aveva chiesto di non chiamare più la piazza Falcone e Borsellino dedicandola a Mussolini. Noi siamo i più tenaci avversari della mafia e di chi utilizza la violenza per imporre idee», conclude.