Questo il finto l’emendamento: «All’art.5, comma 1, capoversoart.434-bis, aggiungere infine il seguente comma: "La norma si applica esclusivamente ai raduni con finalità ludico-ricreative, aventi ad oggetto la fruizione di musica non autoctona e il consumo di sostanze psicotrope di cui al Dpr 309/1990». E a sollecitare l’ironia degli utenti social è stato il passaggio sulla "musica non autoctona". Scrive Genio78: «Ero in macchina a cantare Romagna Mia, quando mi ferma la polizia. Uno dei poliziotti: "Lei sta cantando musica non autoctona, qui siamo nelle Marche". Aveva ragione lui, avevo passato Rimini senza accorgermene. 70 euro di multa e sgombero immediato dell’autoradio». E Giuli1979: «Pensavamo volessero impediremanifestazioni e cortei e invece con ’musica non autoctonà puntavanosolo a salvaguardare il liscio». E via scorrendo. L’autore del fake nello svelare lo scherzo, argomenta: «Pensavo di fare un post simil-Lercio, invece ho fatto un piccolo esperimento sociale» che «conferma che di fronte a un governo e a un legislatore così improbabile tutto diventa possibile e può essere creduto come vero, perché il confine razionale tra il credibile e l’incredibile è completamente saltato».L'emendamento del Viminale all'articolo 5 del decreto legge 31 ottobre 2022, n. 162, per chiare il campo di applicazione della norma anti #raveparty pic.twitter.com/GjSxNKEg0Y
— Carmelo Palma (@carmelopalma) November 3, 2022
UN BEL GIOCO DURA POCO Questa mattina ho provato a pensare a come il Governo avrebbe potuto limitare ai cosiddetti rave party una norma, che evidentemente non può definire questi raduni, e distinguerli da altri di tipo analogo, semplicemente denominandoli “rave party”.
— Carmelo Palma (@carmelopalma) November 3, 2022